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TESI DI DOTTORATO Modellazione e analisi non lineare - LabMec ...

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Capitolo 4. <strong>Modellazione</strong> di pareti strutturali<br />

4. MODELLAZIONE <strong>DI</strong> PARETI STRUTTURALI<br />

4.1. PREMESSA<br />

Vari modelli per l’<strong>analisi</strong> del comportamento delle pareti strutturali in c.a. sono stati sviluppati<br />

negli ultimi decenni. Essi possono essere classificati in due differenti categorie, distinguendo tra<br />

micro-modelli (o modelli di tipo microscopico) e macro-modelli (o modelli di tipo macroscopico).<br />

I primi si fondano sul metodo agli elementi finiti e richiedono una fitta discretizzazione,<br />

comportando un onere computazionale molto elevato.<br />

I modelli macroscopici mirano, invece, ad una drastica semplificazione senza, tuttavia, perdere in<br />

affidabilità, e permettono così notevoli vantaggi in termini di impegno computazionale, risultando<br />

più adatti per l’<strong>analisi</strong> di strutture complesse. Inoltre, infittendo opportunamente la discretizzazione<br />

nelle presumibili “regioni critiche” del macro-elemento, si può ottenere una risposta più dettagliata.<br />

Un approccio intermedio tra quello microscopico e quello macroscopico è basato sull’adozione di<br />

modelli a fibre, in cui il generico elemento viene diviso, longitudinalmente, in un numero finito di<br />

conci delimitati da due sezioni trasversali, a loro volta discretizzate in aree elementari. I modelli a<br />

fibre offrono un buon compromesso fra semplicità di calcolo ed affidabilità, richiedendo,<br />

comunque, un forte impegno computazionale se adottati all’interno di schematizzazioni di strutture<br />

complesse.<br />

Un’alternativa ai suddetti approcci consiste in una loro opportuna combinazione. Ad esempio,<br />

modelli semplificati possono essere usati per schematizzare elementi strutturali per i quali si<br />

attendano limitate deformazioni plastiche, mentre un’<strong>analisi</strong> preliminare mediante approccio di tipo<br />

microscopico potrebbe fornire utili informazioni sulla scelta dei legami atti a rappresentare il<br />

comportamento degli elementi costituenti il modello macroscopico.<br />

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