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TESI DI DOTTORATO Modellazione e analisi non lineare - LabMec ...

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Capitolo 4. <strong>Modellazione</strong> di pareti strutturali<br />

4.3. MODELLI BASATI SU UN APPROCCIO <strong>DI</strong> TIPO MACROSCOPICO<br />

I modelli macroscopici permettono una rappresentazione della parete mediante un insieme di<br />

elementi a comportamento <strong>non</strong> <strong>lineare</strong>, connessi opportunamente fra loro. Il comportamento dei<br />

macro-elementi strutturali viene simulato con riferimento a parametri cinematici e meccanici di<br />

carattere globale, adottando semplificazioni che comportano notevoli vantaggi in termini di<br />

impegno computazionale e quindi risultano più adatti per l’<strong>analisi</strong> di strutture complesse.<br />

Questo tipo di approccio richiede, però, un’opportuna taratura e permette di descrivere solo<br />

globalmente il comportamento dell’elemento strutturale.<br />

4.3.1. Modello a conci<br />

Takayanagi e Schnobrich [1979] hanno proposto un modello per la schematizzazione di pareti<br />

strutturali col quale il generico elemento viene suddiviso in un numero discreto di conci (Figura<br />

4.13).<br />

86<br />

Concio i-esimo<br />

Figura 4.13. Modello a conci [Takayanagi e<br />

Schnobrich, 1979].<br />

La risposta di ciascun concio viene descritta in funzione delle sollecitazioni e degli spostamenti<br />

relativi alla sezione di mezzeria del concio stesso.<br />

Si assume che il momento flettente M della sezione di mezzeria sia funzione della curvatura χ e<br />

dello sforzo normale N agente sul concio. Quest’ultimo è funzione della stessa curvatura χ e della<br />

deformazione assiale ε, valutata in corrispondenza di una fibra prefissata (ad esempio, quella<br />

baricentrica).<br />

Si hanno, pertanto, le seguenti relazioni:<br />

M = M (χ, N) (4.54)<br />

N = N (χ, ε) (4.55)<br />

che, in forma incrementale, diventano

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