biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press
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il canone e la traduZione 111<br />
sul piano ideologico, egli giu<strong>di</strong>ca i vittoriani superiori ai persiani,<br />
sentendosi quin<strong>di</strong> autorizzato a riscriverli come mai si sarebbe sognato<br />
<strong>di</strong> fare con omero o Virgilio; sul piano poetologico, è evidente la sua<br />
convinzione nella necessità <strong>di</strong> adeguare la loro forma espressiva ai canoni<br />
della poesia inglese del proprio tempo 16 .<br />
tale posizionamento ideologico e poetologico aveva autorizzato fitzgerald<br />
a esprimersi sui poeti persiani in questi termini:<br />
È per me un <strong>di</strong>vertimento prendermi con questi persiani tutte le<br />
libertà che desidero, poiché a mio giu<strong>di</strong>zio non sono poeti abbastanza<br />
gran<strong>di</strong> da sconsigliare certe <strong>di</strong>vagazioni; anzi necessitano <strong>di</strong> un po’<br />
d’arte che li accresca e li modelli 17 .<br />
se questo è un caso estremo, oggi impensabile, le traduzioni sono sempre,<br />
e quasi inevitabilmente, delle manipolazioni del testo originale, effettuate<br />
per adattarlo al suo nuovo contesto <strong>di</strong> arrivo, e dunque alle sue<br />
aspettative, alle sue norme e, appunto, ai suoi canoni. la traduzione <strong>di</strong><br />
fitzgerald era guidata dalla convinzione <strong>di</strong> una superiorità culturale insita<br />
nella politica dell’imperialismo, ma in ogni cultura le traduzioni tendono<br />
a cadere vittime dell’etnocentrismo. secondo antoine berman, in<br />
ogni cultura si verifica una ‘resistenza’ alla traduzione che porta a negare<br />
l’estraneità dell’opera ‘altra’ rendendola familiare, simile a sé. e tale operazione<br />
è funzionale alla canonizzazione: nel canone da proporre come<br />
graduatoria delle opere più importanti da leggere, e da stu<strong>di</strong>are a scuola,<br />
in un determinato contesto culturale, vengono ammessi solo quei testi<br />
che rispettano, o ad<strong>di</strong>rittura rispecchiano, i suoi valori poetico-letterari,<br />
e anche morali, nel momento della traduzione/canonizzazione. attraverso<br />
il processo traduttivo, le culture <strong>di</strong> arrivo costruiscono rappresentazioni<br />
delle opere originali che sono inevitabilmente parziali; le forme specifiche<br />
<strong>di</strong> tale parzialità <strong>di</strong>mostrano che le traduzioni e le riscritture hanno un<br />
ruolo attivo nelle <strong>di</strong>alettiche <strong>di</strong> potere, nei processi continui del <strong>di</strong>scorso<br />
politico e nelle strategie <strong>di</strong> trasformazione sociale. la natura parziale<br />
delle traduzioni «è ciò che le rende anche esercizio <strong>di</strong> potere» 18 : nel corso<br />
<strong>di</strong> tutto il processo <strong>di</strong> scelta (parziale) compiuto dal traduttore e dagli altri<br />
soggetti coinvolti, come ad esempio l’e<strong>di</strong>tore e il critico, vengono prese<br />
posizioni, si seguono delle strategie, si include e si esclude, si conferma<br />
o si contesta l’ideologia dominante, si adatta all’esistente e familiare o si<br />
rende ‘estraneo’ introducendo forme espressive nuove. tutte queste scelte<br />
si relazionano con i canoni esistenti, conformandosi o opponendosi a essi,<br />
partecipando al loro continuo processo <strong>di</strong> trasformazione e rinnovamento.<br />
3. Le antologie <strong>di</strong> traduzione e la formazione del canone<br />
sappiamo che il canone letterario generalmente ha due accezioni<br />
principali: una che lo vede come l’insieme <strong>di</strong> norme che fonda una tra-