biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press
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alessandra calancHi<br />
li si stu<strong>di</strong>a ma, il più delle volte, come un qualcosa che è e non è ‘letteratura’:<br />
come un tempo si stu<strong>di</strong>avano i ‘selvaggi’ e i ‘primitivi’. […]<br />
ancora una volta, come i governatori, i commercianti e i missionari,<br />
che sbarcavano in africa con la saponetta e lo spazzolino da denti in<br />
tasca e in testa l’immagine del dolicocefalo biondo; e chi non gli somigliava<br />
e non usava saponette e spazzolini da denti, era ‘selvaggio’:<br />
un poco più su della scimmia, parecchio più giù dell’uomo, dell’uomo<br />
‘vero’. Proprio come il critico che confronta questi libri con quegli altri<br />
dove ci sarebbe l’arte, l’arte ‘vera’ 11 .<br />
Petronio prosegue con toni ispirati:<br />
intanto, a designare queste opere si usano termini […] che sono<br />
in<strong>di</strong>cativi: paraletteratura, infraletteratura, controletteratura, e via <strong>di</strong>cendo,<br />
dove le parole tra<strong>di</strong>scono la convinzione, più o meno ragionata,<br />
che si tratta <strong>di</strong> un qualcosa che non può non essere accostato alla<br />
‘letteratura’, ma che alla letteratura, a quella vera e propria, a quella<br />
con tutte le carte in regola, non può essere aggregata completamente.<br />
Qualcosa allora che alla letteratura sta accanto (para), sotto (infra), <strong>di</strong><br />
fronte o contro (contro); e sarebbe <strong>di</strong>vertente e istruttivo elencare i tanti<br />
altri termini con i quali l’uno o l’altro la battezza: letteratura popolare,<br />
letteratura <strong>di</strong> consumo, letteratura <strong>di</strong> massa, romanzo feuilleton,<br />
roman de quat’sous, <strong>di</strong>me novel, soap opera, letteratura <strong>di</strong> intrattenimento,<br />
Triviallitteratur, Kitschroman, ecc. ecc.<br />
e poi queste opere e i loro autori li si stu<strong>di</strong>a e se ne scrive <strong>–</strong> anche<br />
troppo! <strong>–</strong>, ma quando si compilano le storie della letteratura, quelle<br />
specie <strong>di</strong> pantheon aperti a tutte le <strong>di</strong>vinità letterarie, <strong>di</strong> grosso me<strong>di</strong>o<br />
e piccolo calibro, li si lascia fuori 12 .<br />
citando <strong>di</strong>verse opinioni autorevoli, che liquida come pregiu<strong>di</strong>zi e<br />
preconcetti, e contestando la stessa <strong>di</strong>cotomia fra ‘alta’ e ‘bassa’ letteratura,<br />
Petronio impugna un’appassionata <strong>di</strong>fesa della paraletteratura<br />
(o almeno, <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> qualità) scivolando così in un’altra <strong>di</strong>cotomia,<br />
quella fra ‘letteratura <strong>di</strong> consumo’ e ‘letteratura <strong>di</strong> massa’. secondo lo<br />
stu<strong>di</strong>oso la prima, legata alle esigenze <strong>di</strong> mercato, perde via via <strong>di</strong> intensità<br />
e qualità nel corso de tempo, mentre la seconda, legata al costituirsi<br />
e rafforzarsi della società <strong>di</strong> massa, è un «termine per in<strong>di</strong>care la<br />
letteratura <strong>moderna</strong>, dalla rivoluzione francese in poi» 13 . in particolare<br />
egli polemizza con todorov, il quale <strong>di</strong>stingue in Poétique de la prose<br />
fra «opere» e «opere», e il cui saggio Typologie du roman policier 14 egli<br />
definisce «un saggio presuntuoso quanto inutile» 15 ; contesta, riferendosi<br />
alle celebri definizioni «masscult» e «midcult» che dwight macdonald<br />
aveva coniato negli anni ‘50 16 , la nozione che queste siano da considerarsi<br />
«non-arte, ad<strong>di</strong>rittura anti-arte», e che l’uomo contemporaneo<br />
non possa più produrre «arte vera» 17 ; ed esprime dubbi anche sul <strong>di</strong>ffuso<br />
‘preconcetto’ che vede la ripetitività come caratteristica intrinseca<br />
della paraletteratura: