biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press
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3. Nobili natali<br />
alessandra calancHi<br />
Per paraletteratura si intende oggi per lo più la produzione letteraria che<br />
segue essenzialmente le esigenze <strong>di</strong> consumo della massa; <strong>di</strong>fficile ormai<br />
<strong>di</strong>stinguerla, nella percezione comune, dalla letteratura <strong>di</strong> consumo tout<br />
court. Quella che se sei fortunato <strong>di</strong>venta un best seller, altrimenti è definita<br />
con <strong>di</strong>sprezzo <strong>–</strong> o al massimo con indulgenza <strong>–</strong> letteratura ‘popolare’,<br />
‘<strong>di</strong> serie b’, con tutte le varianti storiche del caso (pulp, <strong>di</strong>me, trash, d’appen<strong>di</strong>ce,<br />
ecc.). anche se, ormai, è approdata alle aule universitarie anche<br />
italiane (un esempio: a.a. 2006-2007, facoltà <strong>di</strong> lettere e filosofia <strong>di</strong> Pavia,<br />
renzo cremante: Letteratura e paraletteratura).<br />
letteratura ‘bassa’, relegata alle ‘periferie estetiche’ dell’e<strong>di</strong>toria commerciale<br />
e della cultura, la paraletteratura comprende, e in alcuni casi<br />
ne è sinonimo, la cosiddetta ‘narrativa <strong>di</strong> genere’, e in particolare quella<br />
fantastica, orrorifica, visionaria, fantascientifica, criminale, western, sentimentale,<br />
poliziesca, <strong>di</strong> spionaggio. il ‘genere’ (inteso come tipologia <strong>di</strong><br />
contenuti) si appoggia poi a particolari modalità narrative <strong>–</strong> o formule <strong>–</strong><br />
che a livello percettivo high brow (pur contando esempi degnissimi come<br />
balzac o <strong>di</strong>ckens) ne abbassano ulteriormente la qualità: fra queste, la<br />
modalità seriale, che dal feuilleton e dalla narrativa sensazionale e ‘gialla’<br />
o ‘rosa’ in progress (a puntate o episo<strong>di</strong>) transita ‘colpevolmente’ negli stilemi<br />
formulaici del fotoromanzo, della fiction televisiva, del fumetto. che<br />
parliamo <strong>di</strong> Wilkie collins o <strong>di</strong> Orange County, ci riferiamo pur sempre<br />
a forme narrative <strong>di</strong> massa, con modalità produttive e caratteristiche testuali<br />
proprie, e finalizzate al consumo.<br />
giusto per fare una precisazione, ricorderò, riportando le parole dell’autorevole<br />
autore <strong>di</strong> Making the English Canon, che la letteratura ‘bassa’ non<br />
è una novità dell’epoca post<strong>moderna</strong>: «for literary critics of the late seventeenth<br />
and early eighteenth century, writers like spenser and shakespeare<br />
were rather uncouth. far from classics, writers from the early ages<br />
of english society were imperfect versions of their modern progeny» 34 .<br />
termini come «uncouth» e «imperfect», qui riferiti alla battaglia fra<br />
antichi e moderni, la <strong>di</strong>cono lunga sulla percezione della produzione letteraria<br />
‘<strong>moderna</strong>’ come imperfetta <strong>–</strong> vernacolare, i<strong>di</strong>omatica, barbara, «impolite»,<br />
insomma volgare rispetto alla perfezione idealizzata del mondo<br />
classico 35 . la crescita del mercato, la <strong>di</strong>ffusione della stampa e le esigenze<br />
della produzione sono percepiti da molto tempo come una minaccia ai<br />
criteri estetici della tra<strong>di</strong>zione.<br />
la situazione si aggrava ulteriormente tra la fine del settecento e l’inizio<br />
dell’ottocento, quando, dopo la <strong>di</strong>ffusione del giornalismo, nasce il<br />
romanzo ed emergono due categorie pericolose: le donne che leggono e il<br />
lettore (il common reader) come consumatore culturale. Quasi contemporaneamente<br />
si afferma la serializzazione, un fenomeno che ha origine<br />
all’interno dei processi <strong>di</strong> industrializzazione della cultura, quando iniziano<br />
ad affermarsi tecnologie adeguate e pubblici <strong>di</strong> massa 36 . se da un<br />
lato riflette le mutate con<strong>di</strong>zioni lavorative e si modella sui ritmi ripetitivi