biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press
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Valentina Vannucci<br />
in questo contesto è da identificarsi con il nouveau roman e le opere degli autori<br />
John barth e John fowles. sullo statuto logico del <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> finzione si veda invece<br />
anche P. Pugliatti, Lo sguardo nel racconto. Teorie e prassi del punto <strong>di</strong> vista,<br />
Zanichelli, bologna 1985, pp. 190-193.<br />
75 P. West, Lord Byron’s Doctor, chicago uP, chicago 1989. nel testo l’atten<strong>di</strong>bilità<br />
del narratore è inficiata sin dal racconto della sua visita a claire clairmont<br />
in inghilterra dopo il congedo da lord byron, poiché, come si evince dalla quarta<br />
parte, il protagonista rimase in italia fino all’aprile del 1817. il tormentato Polidori<br />
<strong>di</strong> West, nonostante le <strong>di</strong>ffuse citazioni dalle fonti storiche della riscrittura,<br />
appartiene dunque ad un mondo impossibile, rivelandosi il personaggio «a ghoul,<br />
a revenant […] who, like the vampire of his story, can transmute into a deathless<br />
voice bound neither by time nor place», a. maak, “The Life We Imagine”: Byron’s<br />
and Polidori’s Memoirs as Character Construction, in m. middeke (ed.), Biofictions,<br />
cit., p. 142.<br />
76 l. doležel, Mimesis and Possible Worlds, cit., p. 481.<br />
77 «There is no justification for a double semantics of fictionality, one for fictions<br />
of the “realistic” type and another for “fantastic” fictions. The worlds of<br />
realistic literature are no less fictional than the worlds of fairy tale or science fiction»,<br />
ivi, p. 483.<br />
78 ivi, p. 477. l’approccio metodologico è definito dal critico «language without<br />
particulars», poiché le entità finzionali, ridotte a rappresentazioni <strong>di</strong> categorie<br />
universali del mondo reale, scompaiono dall’interpretazione semantica<br />
(ivi, pp. 477-478). un’alternativa a tale «mainstream of mimetic criticism from<br />
aristotle to auerbach», è rappresentata, secondo doležel, da The Rise of the Novel<br />
(1957) <strong>di</strong> ian Watt (dunque, sorprendentemente, da un altro «best seller of<br />
mimetic criticism», persino esplicitamente indebitato con auerbach). Qui la funzione<br />
mimetica sarebbe sostituita da una funzione «pseudomimetica» che, in<strong>di</strong>viduando<br />
nell’autore l’origine delle entità fittizie, ne presupporrebbe un’esistenza<br />
anteriore all’atto della rappresentazione (ivi, pp. 477-479).<br />
79 ivi, pp. 482 e p. 483. si noti che la posizione è analoga a quella <strong>di</strong> middeke,<br />
che <strong>di</strong>fende la <strong>di</strong>stinzione tra ‘facts’ e ‘fiction’ nella consapevolezza dei fruitori del<br />
testo, come esposto nel paragrafo 1.1.<br />
80 ivi, pp. 482-486. «la libertà che le riscritture postmoderne si prendono con i<br />
nomi propri possono essere conciliate adeguando la strategia dell’identificazione<br />
attraverso mon<strong>di</strong>. cominciamo con l’allineare il protomondo e la sua supposta<br />
riscrittura in base ad alcune prove abbastanza determinanti relative alla texture<br />
e/o alla scrittura: il titolo, le citazioni, le allusioni intertestuali, la somiglianza<br />
strutturale dei mon<strong>di</strong> finzionali, l’omologia della costellazione degli agenti, il parallelismo<br />
degli sviluppi della storia, l’analogia <strong>di</strong> ambientazione. solo quando<br />
l’ipotesi della riscrittura è sufficientemente provata, tracceremo le linee d’identità<br />
attraverso mon<strong>di</strong>» (l. doležel, Heterocosmica cit., pp. 227-228).<br />
81 «a naive view which presents fictional in<strong>di</strong>viduals as a mixed bag of “real”<br />
people and “purely fictitious” characters is explicitly refuted». Precisa inoltre<br />
doležel: «The “mixed-bag” conception requires a double semantics for fictional<br />
texts, one for sentences about Pierre bezuchov, another one for sentences about<br />
napoleon […]» (l. doležel, Mimesis and Possible Worlds, cit. p. 483 e nota n. 14,<br />
p. 483).<br />
82 l. doležel, Heterocosmica, cit., p. 225.<br />
83 ivi, p. 225.<br />
84 ivi, pp. 226-227.<br />
85 ivi, p. 226.