biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press
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canone e Post-coloniale 87<br />
gioco <strong>di</strong> riman<strong>di</strong> alla condanna penale per furto <strong>di</strong> maggs con il tentativo<br />
<strong>di</strong> ‘sottrazione’ delle sue esperienze personali ad opera <strong>di</strong> oates, la cui<br />
integrità morale è costantemente messa in <strong>di</strong>scussione nel romanzo, sino<br />
al punto in cui egli stesso si trova nella situazione <strong>di</strong> poter essere considerato<br />
un «criminale» 92 , è un’altro tra i molti riman<strong>di</strong> metaforici al tema<br />
dell’appropriazione e manipolazione che si incontrano nel testo.<br />
i livelli <strong>di</strong> lettura paralleli, i <strong>di</strong>versi capovolgimenti delle posizioni e<br />
funzioni dei personaggi, le molte <strong>di</strong>cotomie e le analogie metaforiche testimoniano<br />
la ricchezza del romanzo <strong>di</strong> carey e l’eterogeneità delle tecniche<br />
e modalità <strong>di</strong> riappropriazione e <strong>di</strong> riscrittura possibili 93 . l’assenza <strong>di</strong><br />
una precisa linearità, percepita come legame filiale con il testo canonico,<br />
ne riduce ulteriorimente l’autorità e, cordone ombelicale reciso, permette<br />
<strong>di</strong> considerare il romanzo <strong>di</strong> carey anche da un punto <strong>di</strong> vista in<strong>di</strong>pendente,<br />
come opera a se stante che sviluppa tematiche alternative.<br />
il rifiuto del riconoscimento <strong>di</strong> un modello canonico unitario e autorevole<br />
permette un’elasticità espressiva, linguistica e stilistica ai testi postcoloniali<br />
e sottolinea l’importanza degli interventi trasformativi messi in<br />
atto dagli scrittori post-coloniali. generi letterari e mo<strong>di</strong> espressivi <strong>di</strong>versi<br />
vengono usati <strong>di</strong> proposito e si contaminano, e come nel caso dei Pesci<br />
multifauci del racconto <strong>di</strong> rush<strong>di</strong>e citato in apice a questa sezione, mescolandosi<br />
e ibri<strong>di</strong>zzandosi, creano nuove storie e nuovi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> raccontarle<br />
che danno voce e identità alla molteplicità delle realtà post-coloniali.<br />
2. Canonozities<br />
le società post-coloniali <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento affrontano<br />
enormi problemi nell’articolare un’identità comune<br />
attraverso forme <strong>di</strong> etnicità in competizione tra loro e a fronte <strong>di</strong> una storia<br />
<strong>di</strong> occupazione ed espropriazione a danno degli abitanti originari.<br />
Più <strong>di</strong>ventiamo coscienti <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>fferenze e ambiguità interne, più<br />
qualsiasi asserzione <strong>di</strong> un’identità collettiva <strong>di</strong>venta problematica 94 .<br />
(t. bennett, g. turner, m. Volkerling, Post-Colonial Formations, 1994)<br />
Ho cercato la parola ‘canonizzazione’ sul <strong>di</strong>zionario e significa:<br />
1. essere incluso nel canone dei santi (non penso certamente che sia il<br />
mio caso); 2. glorificare; 3. autorizzare; 4. essere riconosciuto dalla legge<br />
canonica. Vorrei proprio sapere chi sta canonizzando il mio lavoro<br />
e quali leggi canoniche sta usando per renderlo autorevole 95<br />
(r. langford ginibi, P. Van toorn, Who’s in Whose Canon?<br />
Transforming Aboriginal Writers into Big Guns, 1997)<br />
una delle prerogative della letteratura nazionale è fungere da supporto<br />
a sentimenti d’identità e senso comune, prerogative che acquisiscono<br />
ennesima potenza in paesi con un passato coloniale, in cui il processo <strong>di</strong><br />
formazione nazionale assume carattere «urgente» e si manifesta spesso in<br />
maniera «visibile [e] <strong>di</strong>fensiva», al punto da generare «imbarazzo» in esse