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biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press

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Qualcosa È cambiato ... 239<br />

<strong>di</strong>nando però gli stessi fondamenti ideologici su cui si è retta e si regge<br />

l’egemonia culturale britannica e statunitense nella nostra epoca, significa<br />

che la lezione, mettiamo, dei subaltern stu<strong>di</strong>es (un gramsci che in questo<br />

nostro strano bel paese deve ritornarci dalla riflessione post-coloniale<br />

<strong>di</strong> intellettuali nordamericani <strong>di</strong> origine in<strong>di</strong>ana e palestinese…) può (ri)<br />

dare anche da noi buoni frutti. e, se mi è permesso, lo stesso invito a partecipare<br />

a un loro libro ‘canonico’, che colleghi anglisti hanno rivolto a<br />

uno come me che da sempre si occupa <strong>–</strong> lo <strong>di</strong>rò esplicitamente: anche per<br />

scelta ‘politica’ <strong>–</strong> <strong>di</strong> una cultura cosiddetta minore come quella polacca, e<br />

tale considerata persino all’interno della grande famiglia slava, deve pur<br />

avere un suo significato simbolico, ma forse anche operativo. del resto la<br />

con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> letteratura ‘minore’ non è così deprecabile. basta saperla interpretare<br />

come un cronotopo mobile e mutevole, un concetto relativo e<br />

reversibile: nello spazio e nel tempo, nella sincronia e nella <strong>di</strong>acronia delle<br />

varie e possibili narrazioni della cultura umana.<br />

Qualcosa allora è cambiato? forse sì. o magari sarà più corretto <strong>di</strong>re:<br />

qualcosa sta cambiando. e questo cambiamento si potrebbe riassumere in<br />

un lento, ma inarrestabile movimento nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una sempre più<br />

<strong>di</strong>screta laicità (desacralizzazione), interculturalità (snazionalizzazione) e<br />

attenzione ai con<strong>di</strong>zionamenti <strong>di</strong> genere (depatriarcalizzazione) dell’idea<br />

e della costituzione del canone. ne hanno dato prova, ad esempio, anche<br />

i primi risultati <strong>di</strong> una ricerca <strong>di</strong> lunga durata, <strong>di</strong>retta da roberto antonelli<br />

alla sapienza <strong>di</strong> roma, e progressivamente allargata alle scuole e università<br />

<strong>di</strong> tutt’europa, che, oltre a una serie <strong>di</strong> seminari, incontri, <strong>di</strong>battiti<br />

anche sui giornali, ha fruttato alcune preziose pubblicazioni, a partire da<br />

due importanti numeri tematici della rivista «critica del testo» 4 .<br />

Penso che questo movimento sia effetto non <strong>di</strong> relativismo (e anche<br />

su questo termine e sulle <strong>di</strong>spute che suscita tutt’oggi ci sarebbe molto<br />

da <strong>di</strong>re), bensì <strong>di</strong> una semplice e più onesta accettazione delle <strong>di</strong>versità e<br />

molteplicità dei punti <strong>di</strong> vista sul canone, cioè <strong>di</strong> una presa d’atto della<br />

vali<strong>di</strong>tà, se non altro per spostamento metaforico, <strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong> principio<br />

d’indeterminazione (Heisenberg) anche per le scienze umanistiche<br />

e il rapporto fra certi loro strumenti e oggetti d’indagine. lo notava in<br />

questo libro anche alessandra calanchi nel suo contributo sul canone e<br />

la cosiddetta paraletteratura. mettiamo infatti sia fissato un ‘oggetto canone’<br />

accettato/accettabile per tutti (è ciò che, sulla scorta <strong>di</strong> una grande<br />

tra<strong>di</strong>zione, ha proposto Harold bloom). tuttavia anche qui saremo prima<br />

o poi costretti a constatare che «qualunque coppia <strong>di</strong> grandezze osservabili<br />

generiche (che non siano nella relazione <strong>di</strong> essere compatibili) non<br />

si potranno mai misurare simultaneamente, se non a prezzo <strong>di</strong> indeterminazione,<br />

sull’una tanto più grande quanto più piccola si riduce quella<br />

sull’altra osservabile» (una definizione chiara e accessibile, ripresa da<br />

Wikipe<strong>di</strong>a) 5 . insomma, quanto più vai per approssimazione sull’una, tanto<br />

più sei esatto sull’altra… e un tale dualismo si ripercuote perfino a livello<br />

definitorio. come nota elena sibilio nel suo saggio sulle stesse ambiguità<br />

semantiche del termine ‘canone’, se si accetta, come da lemma oed, che

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