biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press
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«canons <strong>di</strong>e Hard» 227<br />
a caratterizzare una determinata voce critica. […] i mo<strong>di</strong> in cui la nostra memoria<br />
organizza/riorganizza il sapere sono determinati psicologicamente, esistenzialmente<br />
e culturalmente. […] ed è del tutto intuitivo affermare che quanto più<br />
si ingrossano le memorie virtuali dei computer, tanto meno saranno attive le<br />
memorie in<strong>di</strong>viduali/collettive che fino a ieri avevano regolato il funzionamento<br />
delle società umane. non è che la memoria scomparirà, ma verrà delegata ad alcune<br />
attività e procedure specifiche, sarà de-antropizzata» (Internet e letteratura:<br />
inizio o fine dell’esperienza?, , 01/11).<br />
25 c.m. bajetta, The Authority of E<strong>di</strong>ting: Thoughts on the Function(s) of Textual<br />
Criticism, «textus», 2, 2006, p. 312.<br />
26 cfr. g.c. ferretti, Rete, accogli per favore il mio sfogo poetico, «il manifesto»,<br />
17 marzo 2001, p. 22; Esor<strong>di</strong>enti, non cadete nella rete, ivi, 24 marzo 2001, p.<br />
7; Quei poeti chiusi a chiave nei loro siti, ivi, 7 aprile 2001, p. 18.<br />
27 J. mcgann, Ra<strong>di</strong>ant Textuality: Literature After the World Wide Web, cit.,<br />
p. xi.<br />
28 c.m. bajetta, The Authority of E<strong>di</strong>ting: Thoughts on the Function(s) of Textual<br />
Criticism, cit., p. 318.<br />
29 n. fraistat, s. Jones, c. stahmer, The Canon, The Web, and the Digitization<br />
of Romanticism, cit., (09/<strong>10</strong>).<br />
30 Ibidem.<br />
31 r. nisticò, Internet e letteratura: inizio o fine dell’esperienza?, cit., <br />
(01/11).<br />
32 «[…] to read these privileged works», afferma g. P. landow «is a privilege<br />
and a sign of privilege. it is also a sign that one has been canonized oneself --<br />
beatified by the experience of being introduced to beauty, admitted to the ranks<br />
of those of the inner […]», The Literary Canon, «The Victorian Web», (08/<strong>10</strong>). dello stesso<br />
autore si veda inoltre: Hypertext 3.0: Critical Theory and New Me<strong>di</strong>a in an Era of<br />
Globalization, The Johns Hopkins uP, baltimore 2006, pp. 247-248.<br />
33 rimando al servizio offerto dallo internet archive () per il<br />
recupero delle vecchie versioni sia delle pagine che dei siti web <strong>di</strong> seguito presi in<br />
esami e per lo stu<strong>di</strong>o evolutivo degli stessi.<br />
34 occorre subito precisare che esistono ben pochi siti creati allo scopo <strong>di</strong> rivolgersi<br />
ad un pubblico ristretto. in altre parole, ogni sito nella propria evoluzione<br />
incontra prima o poi il desiderio o la necessità <strong>di</strong> estendersi ad un pubblico<br />
più ampio.<br />
35 r. nisticò, Internet e letteratura: inizio o fine dell’esperienza?, cit., <br />
(01/11).<br />
36 come osserva bajetta, «navigare in internet […] può spesso risultare frustrante»<br />
giacché «il naufragare ha il sapore amaro del tempo perduto…» (c.m.<br />
bajetta, The Age of Calculators: Strumenti internet per lo stu<strong>di</strong>o della letteratura<br />
inglese, «Vita e Pensiero», lXXXiV, 2001, 4, p. 372).<br />
37 i motori <strong>di</strong> ricerca, ad esempio, non riescono ad in<strong>di</strong>cizzare tutti i siti presenti<br />
nel web e quin<strong>di</strong> tendono a mantenere in memoria all’interno dei propri in<strong>di</strong>ci<br />
soltanto i siti che hanno ottenuto un elevato numero <strong>di</strong> accessi o che ricevono<br />
una certa quantità <strong>di</strong> link, implicando un aumento del loro ranking. avviene per<br />
questo <strong>di</strong> trovare in rete molti siti ‘vuoti’ costruiti ad hoc soltanto per linkare a siti