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biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press

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Premessa<br />

il concetto <strong>di</strong> canone letterario come selezione <strong>di</strong> testi considerati centrali<br />

per la definizione <strong>di</strong> una cultura è un’idea assai recente. solo dalla metà<br />

del XX secolo il temine canone, inteso in senso normativo, viene accostato<br />

al testo letterario, traslandolo dalla tra<strong>di</strong>zionale accezione che lo legava<br />

agli stu<strong>di</strong> biblico-religiosi e giuri<strong>di</strong>ci. eppure, in poco più <strong>di</strong> mezzo secolo<br />

questo <strong>di</strong>battito su uno dei concetti che si erano mostrati più resistenti<br />

e conservativi della nostra tra<strong>di</strong>zione intellettuale ha subìto costanti aggiornamenti<br />

e incalzanti revisioni. a partire da quello che può essere considerato<br />

l’inizio dell’interesse per un canone letterario, quei great books<br />

of the Western World progettati nel 1952, la querelle sul canone è stata<br />

una delle più vivaci, ricche e stimolanti che abbia animato il mondo degli<br />

stu<strong>di</strong> letterari. a tal punto da provocare la domanda fondamentale che ricorre<br />

nei saggi più recenti: è ancora possibile parlare <strong>di</strong> canone letterario?<br />

in particolare nell’ambito della cultura anglo-americana questo <strong>di</strong>battito<br />

ha trovato terreno fertile, producendo il numero più consistente <strong>di</strong><br />

contributi. ecco perché abbiamo ritenuto che fosse interessante, per non<br />

<strong>di</strong>re necessario, fare il punto sulla riflessione critica sul canone letterario<br />

da punti <strong>di</strong> vista decentrati, altri, periferici e ‘anticanonici’. Perché, come<br />

afferma luigi marinelli nella postfazione a questo volume, «qualcosa sta<br />

cambiando»: quin<strong>di</strong> non resta che andare a vedere più da vicino cosa e<br />

come stia cambiando, attraverso una ricognizione su terreni inconsueti<br />

all’interno <strong>di</strong> questo spazio <strong>di</strong> ricerca.<br />

abbiamo perciò interrogato chi oggi in italia si occupa della verifica<br />

della ‘tenuta’ del concetto <strong>di</strong> canone letterario rispetto ad ambiti che tra<strong>di</strong>zionalmente<br />

sono stati considerati esterni o estranei al canone stesso, nel<br />

tentativo <strong>di</strong> accostare il concetto <strong>di</strong> canone letterario a campi espressivi<br />

meno convenzionali o aree culturali considerate periferiche, per ricavarne<br />

nuove prospettive utili a ridefinirsi nell’attualità delle mutazioni in corso.<br />

elena sibilio ripercorre l’evoluzione del termine canone ricercando<br />

nell’etimologia e negli usi delle parole le ragioni ipoteticamente più plausibili<br />

dell’appropriazione da parte della critica contemporanea. se il termine<br />

storicamente ha il significato <strong>di</strong> ‘legge’ e ‘lista <strong>di</strong> testi sacri’, è possibile<br />

supporre un legame tra la crisi degli stu<strong>di</strong> letterari e il ricorso a un termine<br />

che rappresenta la normatività nel suo massimo grado? si tratta <strong>di</strong><br />

legittimazione o <strong>di</strong> auto-legittimazione?<br />

o. de Zordo, f. fantaccini (a cura <strong>di</strong>), altri canoni / canoni altri pluralismo e stu<strong>di</strong> letterari<br />

isbn (online) 978-88-6453-012-3, 2011 firenze university <strong>Press</strong>

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