biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press
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elena sibilio<br />
le è proprio, e che la porta a insegnare e a tramandare non ciò che è rilevante<br />
per la vita della gente comune, ma piuttosto ciò che essa stessa si tramanda<br />
nel proprio isolamento intellettuale <strong>di</strong> generazione in generazione, secondo<br />
quello che Harris ha definito «the principle of academic recirculation» 49 .<br />
tentando <strong>di</strong> uscire dalla verticalità afasica <strong>di</strong> un valore letterario rigidamente<br />
strutturato secondo il binomio canonico/non-canonico, le visioni<br />
critiche eterodosse che, per quanto continuamente contrastate in sede accademica,<br />
sono riuscite a guadagnarsi il proprio spazio <strong>di</strong>scorsivo, hanno<br />
gettato nell’entropia quell’or<strong>di</strong>nato assetto inserendo nel <strong>di</strong>scorso critico<br />
una nuova categoria operativa: la <strong>di</strong>fferenza. da questa nuova prospettiva<br />
l’auspicio è <strong>di</strong> scoprire le ragioni <strong>di</strong> così tante <strong>di</strong>menticanze e esclusioni,<br />
e ancor più <strong>di</strong> capire se un’esclusione porti veramente con sé il marchio<br />
infame dell’assenza <strong>di</strong> ‘valore’ letterario. facendo nostra la proposta <strong>di</strong><br />
Herrnstein smith, <strong>di</strong> provare a liberare il concetto <strong>di</strong> valore dal bipolarismo<br />
positivo/negativo che lo accompagna dalla sua nascita (1988), ve<strong>di</strong>amo<br />
se il canone, sia come ideale che come categoria <strong>di</strong> lavoro, riesce a<br />
mantenere la propria già vacillante stabilità, e se esso crollasse che cosa ne<br />
sarebbe della letteratura e soprattutto della critica letteraria.<br />
Note<br />
1 s. stanford friedman, Definitional Excursions: The Meanings of modern/<br />
modernity/modernism, «modernism/modernity», 3, 8, 2001, p. 497.<br />
2 J. guillory, The Ideology of Canon-Formation: T. S. Eliot and Cleanth Brooks,<br />
in r. von Hallberg (ed.), Canons, The university of chicago <strong>Press</strong>, chicago, london<br />
1984, p. 338.<br />
3 ogni volta che cito l’Oxford English Dictionary, faccio riferimento alla versione<br />
on-line, consultabile sul sito .<br />
4 H. bloom, The Western Canon. The Books and Schools of the Ages, riverhead,<br />
new York 1994, p. 3.<br />
5 t. Wilson, cit. in J. gorak, The Making of the Modern Canon. Genesis and<br />
Crisis of a Literary Idea, athlone, london 1991, p. 45.<br />
6 J. guillory, Cultural Capital. The Problem of Literary Canon Formation, The<br />
university of chicago <strong>Press</strong>, chicago, london 1993, pp. 30, 275.<br />
7 P. lauter, Canons and Contexts, oxford university <strong>Press</strong>, new York, oxford<br />
1991, p. ix.<br />
8 s. albertazzi, Canone, in s. albertazzi, r. Vecchi (a cura <strong>di</strong>), Abbecedario<br />
Postcoloniale. Dieci voci per un lessico della postcolonialità, Quodlibet, macerata<br />
2001, p. 21.<br />
9 f. curi, Canone e Anticanone. Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> letteratura, Pendragon, bologna<br />
1997, p. 12.<br />
<strong>10</strong> c. altieri, Canons and Consequences. Reflections on the Ethical Force of<br />
Imaginative Ideals, northwestern university <strong>Press</strong>, evanston 1990, p. 22.<br />
11 t. ross, The Making of the English Literary Canon. From the Middle Ages to the<br />
Late Eighteenth Century, mcgill-Queen’s university <strong>Press</strong>, Quebec city 1998, p. 19.<br />
12 m. cortelazzo, P. Zolli, DELI. Dizionario Etimologico della Lingua Italiana,<br />
Zanichelli, bologna 1999, p. 287.