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biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press

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208<br />

arianna antonielli<br />

ma spesso, ancora, profondamente ‘classica’, la volontà e la capacità <strong>di</strong><br />

condurre tale processo. inoltre, come già premesso, sebbene molte opere<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente considerate non canoniche siano state ciononostante<br />

scannerizzate e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffuse attraverso la rete, <strong>di</strong> fatto esse hanno<br />

mantenuto la loro connotazione <strong>di</strong> anticanoniche. l’‘anticanone’ è stato<br />

parzialmente immesso o ammesso nel macrocontenitore ipertestuale e,<br />

paradossalmente canonizzante, del nuovo me<strong>di</strong>um, ma il suo ingresso nel<br />

web non sembra avergli meritato la per<strong>di</strong>ta dell’etichetta. d’altra parte,<br />

partendo dall’assunto che il canone esprime una regola e protegge una<br />

tra<strong>di</strong>zione, le opere canoniche hanno conservato il loro precedente merito<br />

e status. non stiamo dunque assistendo né ad una reale apertura del<br />

canone a livello epistemologico né, tanto meno, ad una sua scomparsa<br />

come, appunto, lo strumento <strong>di</strong>gitale lasciava presupporre:<br />

emphasizing that authors enter and leave the canon or shift their<br />

relative position within it takes away little from its power. one can look<br />

at this power of the canonized work in two ways. gaining entrance<br />

clearly allows a work to be enjoyed; failing to do so thrusts it into the<br />

limbo of the unnoticed, unread, unenjoyed, un-existing. canonization,<br />

in other words, permits the member of the canon to be read and<br />

hence not only exist, but also be immortalized 32 .<br />

4. Ve<strong>di</strong>amo quin<strong>di</strong> più da vicino come il canone si sia adattato fino ad<br />

oggi all’ambiente virtuale <strong>di</strong> internet e come l’era <strong>di</strong>gitale sia riuscita a riprodurre<br />

una realtà che simula per molti versi la tra<strong>di</strong>zionale/canonica<br />

realtà cartacea, restringendo ulteriormente il nostro campo <strong>di</strong> indagine<br />

e prendendo a campione <strong>di</strong> questa ricerca alcuni siti web 33 de<strong>di</strong>cati alla<br />

letteratura inglese 34 .<br />

ora, una delle principali caratteristiche del web e quin<strong>di</strong> dei siti letterari<br />

che nella rete trovano la loro vera collocazione, è che riescono a far confluire<br />

in un unico luogo virtuale entità tecnicamente <strong>di</strong>verse le une dalle altre:<br />

libri, informazioni bibliografiche generali, articoli online, link ad altri siti<br />

sempre appartenenti al ‘campo letterario’, ma che possono rappresentare<br />

anche realtà <strong>di</strong>fferenti come associazioni, comunità scientifiche, progetti<br />

<strong>di</strong> ricerca, ecc. il web è per sua natura una realtà se non infinita sicuramente<br />

aperta, «reticolare, tendente semmai alla <strong>di</strong>spersione entropica» 35 .<br />

in effetti, sebbene questa prima analisi sull’estetica della riproduzione del<br />

canone in rete abbia inteso soffermarsi soltanto su quei siti de<strong>di</strong>cati ad un<br />

particolare e ben definito subject gateway, i.e. la letteratura inglese, onde<br />

evitare <strong>di</strong> assecondare la natura ipertestuale <strong>di</strong> internet che, come è noto,<br />

promuove lo smarrimento del suo navigatore 36 , confrontandolo continuamente<br />

con il rischio <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>spersione entropica, ho dovuto prendere in<br />

considerazione alcuni ulteriori parametri <strong>di</strong> selezione, oltre al già citato<br />

criterio <strong>di</strong> attinenza con la letteratura inglese. la sceltà è andata su criteri<br />

<strong>di</strong> stabilità, usabilità, atten<strong>di</strong>bilità e gratuità sul piano dell’informazione,<br />

puntualità nell’aggiornamento, affidabilità confermata dal numero <strong>di</strong>

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