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biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press

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48<br />

alessandra calancHi<br />

nito <strong>di</strong> recente «un oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo fra orizzonti culturali anche molto<br />

<strong>di</strong>stanti» 4 <strong>–</strong> sia cambiato e continuerà a mo<strong>di</strong>ficarsi nel corso del tempo,<br />

ora includendo ora escludendo, ora ribaltando i principi stessi <strong>di</strong> inclusione<br />

ed esclusione; e così facendo, elevi l’indeterminazione a principio molto<br />

più adatto a descrivere il fenomeno della collocazione <strong>di</strong> un’opera dentro<br />

o fuori dal canone, e finanche del suo valore, a seconda del periodo storico-culturale,<br />

dell’area geografica e sociale, dell’appartenenza etnica o <strong>di</strong><br />

classe o <strong>di</strong> genere. anche se le antologie fissano sulla carta dei momenti <strong>di</strong><br />

immobilità del canone, delle fasi <strong>di</strong> permanenza, in realtà questa operazione<br />

‘strutturante’ è contrastata dalla stessa impermanenza che potrebbe<br />

caratterizzare, se ci si permette l’analogia, l’ipotetica fotografia <strong>di</strong> una<br />

serie <strong>di</strong> elettroni che si trovano in un dato orbitale e in un dato punto nel<br />

momento in cui vengono fotografati <strong>–</strong> ma non più in quello successivo.<br />

l’immagine dell’orbitale ci offre anche un altro vantaggio, quello cioè<br />

<strong>di</strong> darci un’idea <strong>di</strong> moto. la letteratura è infatti in costante movimento,<br />

e la paraletteratura è ancora più mobile. se la letteratura si muove a passo<br />

spe<strong>di</strong>to, la paraletteratura si muove alla velocità della luce. soggetta al<br />

mutare del gusto, alla pulsione sperimentativa, alla natura stessa dell’industria<br />

culturale, la paraletterattura si ciba <strong>di</strong> riscrittura, <strong>di</strong> contaminazione,<br />

si cancella e si riscrive <strong>di</strong> continuo, e si riversa nelle librerie come<br />

merce in un bazar: «il mercato riversa sul pubblico prodotti da trivial Litteratur<br />

e classici con testo a fronte, instant book giornalistici <strong>di</strong> pessima<br />

fattura e hobbistica, saggi filosofici o linguistici e raccolte <strong>di</strong> barzellette,<br />

poesie e gialli, fantascienza e politica, storie del costume o del sesso e romanzi<br />

rosa» 5 . l’immagine del gran bazar, mutuata dal calvino delle Città<br />

Invisibili, ricorre nel saggio <strong>di</strong> cassini e castellari come una bella metafora<br />

dello scambio culturale in epoca contemporanea: invasi come siamo da<br />

una profusione e confusione <strong>di</strong> merci <strong>di</strong> ogni genere, e sommersi da quella<br />

che giulio ferrosi ha definito «angoscia della quantità» 6 , la letteratura (e<br />

la paraletteratura) ci invita/no per fortuna a scambiarci non solo triviali<br />

oggetti <strong>di</strong> consumo, ma «storie e memorie» 7 .<br />

2. Dagli orbitali alle periferie<br />

<strong>di</strong> orbitale si è parlato, e non a caso. Perché, in fondo, cosa sta succedendo<br />

da ormai molti anni al cosiddetto canone se non l’applicazione del<br />

principio <strong>di</strong> indeterminazione <strong>di</strong> Heisenberg? secondo tale principio, detto<br />

in maniera semplice, non si può mai sapere dove si trova un elettrone,<br />

ovvero: o conosciamo la sua velocità o conosciamo la sua posizione, mai<br />

tutt’e due le cose assieme. e, come nel caso dell’elettrone, non si sa mai dove<br />

può essere collocata un’opera: se dentro o fuori, al centro o ai margini.<br />

né possiamo garantire che la sua ‘velocità’ (il suo valore, il suo successo,<br />

la sua circolazione) resterà stabile nel tempo.<br />

Prima <strong>di</strong> continuare è forse opportuno soffermarsi sulla storia e sui<br />

significati <strong>di</strong> quel prefisso, para-, che sembra risolvere molti problemi ma<br />

che in realtà apre molte strade anche contrad<strong>di</strong>ttorie all’interpretazione

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