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biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press

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canone e BIOFICTION 127<br />

che assume lo stesso soggetto biografico come argomento, è programmaticamente<br />

veri<strong>di</strong>ca. le evidenti lacune e manipolazioni del dato biografico<br />

nell’opera <strong>di</strong> gaskell, congiuntamente all’eccessivo coinvolgimento<br />

della biografa nelle vicende del suo soggetto-oggetto d’analisi, hanno lo<br />

scopo <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> correggere il mythos dell’autrice <strong>di</strong> Jane Eyre, ritenuta<br />

all’epoca poco femminile, sostituendolo con un altro mythos <strong>di</strong> brontë in<br />

veste <strong>di</strong> angelo del focolare, eppure è invariabilmente la scelta autoriale a<br />

decretare il genere del testo prodotto e la narrazione agiografica <strong>di</strong> gaskell,<br />

seppur esplicitamente correttiva e ritenuta oggi pochissimo atten<strong>di</strong>bile,<br />

non figura entro il canone dei romanzi inglesi ma in quello delle biografie.<br />

abbiamo sino ad ora parlato <strong>di</strong> fatti veri (i dati biografici), menzogne<br />

(leggende, miti), e intenzioni. Questi appaiono dunque gli elementi<br />

che <strong>di</strong>stinguono la biografia canonica dal genere letterario contemporaneo<br />

della biofiction; la prima <strong>di</strong>stingue tra verità ed invenzione e propone<br />

un’ipotesi tra le molte possibili, necessariamente soggettiva ma fondata<br />

su elementi ritenuti oggettivi. il fatto che alcuni o molti <strong>di</strong> questi elementi<br />

possano essere in un secondo momento confutati da un’altra biografia o<br />

da uno stu<strong>di</strong>o storiografico non determina lo slittamento del testo fallace<br />

nel genere ‘romanzo’, come avviene per gli stu<strong>di</strong> scientifici più scre<strong>di</strong>tati.<br />

la biofiction <strong>di</strong>spone tutto <strong>–</strong> dati biografici, invenzioni <strong>–</strong> entro lo stesso<br />

or<strong>di</strong>ne ontologico <strong>di</strong> creazione fittizia, chiedendoci <strong>di</strong> non prenderla sul<br />

serio. Presentandosi come finzione, può peraltro includere nella sua convenzione<br />

anche le autobiografie fittizie senza ulteriori <strong>di</strong>fferenziazioni <strong>di</strong><br />

genere, mentre la biografia si fonda proprio sulla non coincidenza del soggetto<br />

narrante con quello narrato, <strong>di</strong> cui il primo ricostruisce la vita. l’autobiografia<br />

tra<strong>di</strong>zionale, canonizzata in tempi romantici e pre-romantici,<br />

può e anzi deve appellarsi anche alla memoria, il cui ‘materiale’, ritenuto<br />

a lungo più tendenzioso o inaffidabile delle ricerche biografiche, sarebbe<br />

inoltre espressione <strong>di</strong> un’unica in<strong>di</strong>vidualità.<br />

le più recenti teorie critiche hanno, tuttavia, negato la vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> questa<br />

<strong>di</strong>stinzione: come si può affermare che la soggettività <strong>di</strong> chi scrive <strong>–</strong><br />

nel momento in cui scrive <strong>–</strong> sia la stessa <strong>di</strong> quella del soggetto narrato? e,<br />

più in generale, cos’è la soggettività? e qual è il ruolo del linguaggio nella<br />

costruzione del sé? in breve, si chiede de man: siamo sicuri che l’autobiografia<br />

<strong>di</strong>penda dalla referenza?<br />

We assume that life produces the autobiography as an act produces<br />

its consequences, but can we suggest, with equal justice, that the autobiographical<br />

project may itself produce and determine the life and<br />

that whatever the writer does is in fact governed by the technical demands<br />

of self-portraiture and thus determined, in all its aspect, by the<br />

resources of his me<strong>di</strong>um? 5<br />

la questione è quella della priorità ontologica del self o del linguaggio.<br />

ogni cognizione, si afferma poco più avanti nello stesso saggio, sottende<br />

una struttura tropologica e la conoscenza del sé non costituisce un’ec-

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