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biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press

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il canone e la traduZione 115<br />

immagine delle letterature straniere: la selezione dei testi, la strategie con<br />

cui tali testi vengono tradotti e la presentazione che viene loro data (tipo<br />

<strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione, copertina, paratesto ecc.) hanno la capacità <strong>di</strong> formare canoni<br />

letterari che a loro volta rappresentano l’immagine <strong>di</strong> un’altra cultura<br />

che è stata costruita in quella <strong>di</strong> arrivo. altrove (nergaard 2004) ho avuto<br />

modo <strong>di</strong> analizzare come, ad esempio, in italia esista una sorta <strong>di</strong> canone<br />

della letteratura nor<strong>di</strong>ca costruito attraverso un’accurata selezione dei testi<br />

in grado da un lato <strong>di</strong> confermare le aspettative <strong>di</strong> estraneità e <strong>di</strong> esoticità<br />

<strong>di</strong> una cultura molto <strong>di</strong>versa, e dall’altro <strong>di</strong> adattarsi alle norme e<br />

ai valori estetici della cultura italiana. la conseguenza è inevitabilmente<br />

quella <strong>di</strong> costruire un altro canone che poco avrà a che fare con il canone<br />

da cui è stato prelevato:<br />

la selezione dei testi da tradurre tende a de-storicizzare il sistema<br />

letterario d’origine, dal momento che i testi stessi vengono prelevati<br />

da quelle tra<strong>di</strong>zioni da cui traggono significato e rilievo. e sovente tali<br />

testi sono riscritti in modo da conformarsi a stili e temi in quel momento<br />

dominanti nella letteratura della cultura d’arrivo 29 .<br />

da queste parole <strong>di</strong> Venuti, è possibile rilevare come non solo la traduzione<br />

o meno <strong>di</strong> un testo riesca ad essere determinante per la sua rispettiva<br />

inclusione o esclusione dal canone, ma come anche il modo in cui un<br />

testo viene tradotto possa essere decisivo. durante il processo traduttivo<br />

un testo può subire un’operazione <strong>di</strong> trasformazione e <strong>di</strong> adattamento tale<br />

da renderlo ‘idoneo’ a un certo canone, dal quale avrebbe forse potuto essere<br />

escluso se fosse stato tradotto <strong>di</strong>versamente, e non secondo le norme<br />

e i valori dominanti che in un preciso momento storico funzionano come<br />

criteri <strong>di</strong> valutazione per l’inclusione nel canone.<br />

Venuti insiste sull’uso strumentale che spesso si fa delle traduzioni «per<br />

mantenere o mo<strong>di</strong>ficare la gerarchia <strong>di</strong> valori propria» 30 <strong>di</strong> una certa cultura.<br />

siccome anche i canoni letterari possono avere questa funzione, va<br />

da sé che i testi possono essere mo<strong>di</strong>ficati me<strong>di</strong>ante il processo traduttivo<br />

per adeguarli alla gerarchia dei valori rappresentata da uno o più canoni<br />

letterari della cultura <strong>di</strong> arrivo. un esempio <strong>di</strong> come attraverso le traduzioni<br />

si possano ‘mo<strong>di</strong>ficare’, plasmare le opere letterarie ai fini <strong>di</strong> includerle<br />

nel canone della cultura <strong>di</strong> arrivo e i suoi valori, ce lo offre Venuti a<br />

proposito delle traduzioni americane <strong>di</strong> borges eseguite da norman Thomas<br />

<strong>di</strong> giovanni:<br />

<strong>di</strong> giovanni’s e<strong>di</strong>ting and translating aggressively revised the<br />

spanish texts to increase their accessibility to an america readership:<br />

he assimilated them to american stylistic canons, adhering<br />

to current standard usage, smoothing out the abrupt transitions<br />

in borges’s prose, avoi<strong>di</strong>ng abstractions in favour of concrete <strong>di</strong>ction,<br />

even correcting quotations that the writer made from memory.<br />

[…] <strong>di</strong> giovanni felt he was advocating a writerly approach to

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