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biblioteca di studi di filologia moderna – 10 - Firenze University Press

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canone e Post-coloniale 77<br />

la reverenza che i nostri insegnanti ci ricordavano essi meritassero. il<br />

loro mondo non aveva alcun senso per me, eccetto per il fatto che ammiravo<br />

il loro modo <strong>di</strong> creare della lingua che utilizzavano, che io, un<br />

giovane ragazzo arabo, stavo imparando a conoscere. uno sproporzionato<br />

ammontare <strong>di</strong> attenzione veniva riversato sulla battaglia <strong>di</strong><br />

Hastings insieme a lunghe spiegazioni <strong>di</strong> angli, sassoni e normanni.<br />

edoardo il confessore è da allora sempre rimasto impresso nella mia<br />

mente come un anziano barbuto gentiluomo sdraiato supino in una<br />

tunica bianca, forse a causa <strong>di</strong> aver confessato qualcosa che non avrebbe<br />

dovuto. non ho mai avvertito un’attinenza tra lui e me, nonostante<br />

il nostro nome comune 47 .<br />

a livello pratico l’ideologia imperialista usa, quin<strong>di</strong>, l’istituzione<br />

dell’insegnamento dell’inglese come strumento <strong>di</strong> propaganda, mentre<br />

a livello inconscio genera la naturalizzazione <strong>di</strong> valori pre-costituiti, per<br />

cui ‘civiltà’, ‘umanità’, ‘progresso’, ascrivibili al mondo e alla cultura del<br />

colonizzatore britannico, stabiliscono anteticamente i territori colonizzati<br />

come ‘selvaggi’ ‘nativi’ ‘primitivi’, e come tali oggetto <strong>di</strong> educazione<br />

e conversione religiosa. le scuole coloniali riproducono questo sistema<br />

<strong>di</strong> comportamenti e il bagaglio <strong>di</strong> valori su cui si basa, così che gli studenti<br />

locali «assorb[ano] gli stereotipi, i miti, i pregiu<strong>di</strong>zi, e le <strong>di</strong>storsioni<br />

che legg[o]no nei testi <strong>di</strong> storia e geografia britannica» 48 . memorabile<br />

in questo senso la scena della lezione <strong>di</strong> religione descritta con sottile<br />

ironia da r.K. narayan in Swami and Friends (1935) in cui la «veri<strong>di</strong>cità»<br />

<strong>di</strong> gesù cristo viene contrapposta dall’insegnante <strong>di</strong> religione alla<br />

falsità delle <strong>di</strong>vinità indù sulla base del loro essere «prive <strong>di</strong> vita», raffigurate<br />

da «sporchi idoli <strong>di</strong> legno e immagini <strong>di</strong> pietra» 49 . agli occhi del<br />

giovane bramino swaminathan la contrad<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> quanto sostenuto<br />

dall’insegnante è lampante: come può cristo essere un <strong>di</strong>o quando si<br />

nutre <strong>di</strong> carne e moltiplica pesci?<br />

È significativo che, storicamente, lo sviluppo dell’impero britannico<br />

e l’istituzione dello stu<strong>di</strong>o della lingua, cultura e letteratura inglese, nascono<br />

nello stesso periodo. sulla base <strong>di</strong> valutazioni estetico-morali universali<br />

queste <strong>di</strong>scipline vengono affiancate a quelle dei «classici» latini<br />

e greci per levatura e importanza. il clima ideologico, che nel <strong>di</strong>ciannovesimo<br />

secolo ha sostenuto l’espansione coloniale dell’impero britannico,<br />

è lo stesso che ha portato all’istituzione dello stu<strong>di</strong>o della letteratura<br />

e cultura inglese in ambito accademico e scolastico. il sistema coloniale<br />

non avrebbe potuto esistere senza la presenza <strong>di</strong> un’ideologia che giustificasse<br />

il possesso, lo sfruttamento e la continua occupazione <strong>di</strong> territori.<br />

l’imperialismo, così come i suoi sottoprodotti, colonialismo e razzismo 50 ,<br />

altro non è che «una strategia <strong>di</strong>scorsiva e come tale interpella i soggetti<br />

colonizzati incorporandoli nel proprio sistema <strong>di</strong> rappresentazione» 51 ,<br />

nel quale concentra gli sforzi <strong>di</strong> costruire e perpetuare il senso <strong>di</strong> superiorità<br />

e <strong>di</strong>fferenza tra i colonizzatori britannici e i soggetti colonizzati.<br />

in questo senso i romanzi e la narrativa britannica «sono stati immensa-

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