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catalogo delle esperienze in mostra - Comune di Modena

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Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàNel corso dei 10 <strong>in</strong>contri Sono state usate le tecniche proprie del sistema Rio Abierto: conparticolare riguardo al movimento del corpo con la musica, al respiro, all’espressività e-mozionale e alla riflessione scritta. La maggior parte <strong>delle</strong> lezioni è stata seguita, <strong>in</strong>fatti,da una richiesta <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi o risposte scritte sull’attività, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> aiutare il processo cognitivoe <strong>di</strong> espressione <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana.Il lavoro <strong>di</strong> movimento, effettuato con musiche sempre <strong>di</strong>verse, è stato <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzato verso lad<strong>in</strong>amizzazione <strong>di</strong> tutte le parti del corpo, per portare i detenuti ad un sentire più consapevolee ad aumentare la percezione fisica <strong>di</strong> sé.Il movimento guidato è stato seguito con <strong>in</strong>teresse ed entusiasmo alternati a momenti <strong>di</strong>forte calo <strong>di</strong> attenzione - motivazione che hanno determ<strong>in</strong>ato <strong>delle</strong> rotture nell’atmosferadel lavoro. L’imbarazzo <strong>in</strong>iziale espresso come “sentirsi ri<strong>di</strong>coli” è stato superato dopo leprime volte grazie al piacere <strong>di</strong> muoversi.Il movimento è stato sviluppato <strong>in</strong> modo da:⇒ sod<strong>di</strong>sfare il loro bisogno <strong>di</strong> usare il proprio corpo <strong>in</strong> maniera tonica (cioè con forza esforzo);⇒ far sentire loro lo stimolo che viene dalla sfida <strong>di</strong> superare un limite <strong>di</strong> movimento (piccoleacrobazie e giochi <strong>di</strong> equilibrio);⇒ aiutare ciascuno ad affrontare specifici dolori fisici derivanti da posture sbagliate o daproblemi legati ad <strong>in</strong>cidenti (lavoro sulla zona sacro-lombare, sulla elasticità <strong>delle</strong>gambe, sull’all<strong>in</strong>eamento della colonna);⇒ dare la possibilità a qualcuno <strong>di</strong> esprimere talenti che passano attraverso il l<strong>in</strong>guaggiocorporeo.È stata data attenzione alle posture particolarmente accentuate <strong>di</strong> qualcuno (cifosi, lordosilombare, gambe rigide) per dare uno stimolo ad uscire da gabbie corporee che provocanomalesseri fisici ed atteggiamenti psichici statici.Alcuni detenuti, <strong>in</strong> particolare, hanno migliorato molto lo stato <strong>di</strong> dolore fisico <strong>in</strong>iziale e lacapacità <strong>di</strong> coord<strong>in</strong>are il corpo nel seguire il movimento ritmico - espressivo con la musica.Il lavoro con il corpo è stato sempre accompagnato dall’uso della voce con valenza e-spressiva e liberatoria. Far parlare il corpo con suoni che esprimono quello che sta sperimentandoe provando, e liberare le emozioni attraverso la voce per lasciare che gli organi<strong>in</strong>terni, <strong>in</strong> particolare il <strong>di</strong>aframma, si decongestion<strong>in</strong>o e si scarich<strong>in</strong>o da quel peso che siaccumula quando le emozioni non trovano un canale <strong>di</strong> fuoriuscita.All’<strong>in</strong>terno della fase <strong>di</strong> movimento <strong>in</strong> cerchio si sono collocati momenti espressivi specificidell’<strong>in</strong>terpretazione <strong>di</strong> vari personaggi: il rabbioso con tutte le espressioni che caratterizzanola manifestazione della rabbia; la vittima con le sue espressioni <strong>di</strong> chi cade <strong>in</strong> <strong>di</strong>sgrazia;il gioioso con le sue manifestazioni <strong>di</strong> allegria; il trionfante e le sue esultazioni;l’<strong>in</strong>deciso e il suo andare e venire mai def<strong>in</strong>iti; il deciso con il suo passo determ<strong>in</strong>ato <strong>in</strong>una <strong>di</strong>rezione chiara.Lavorare sui personaggi ha messo i detenuti <strong>in</strong> contatto con un mondo sconosciuto:dall’<strong>in</strong>troduzione del significato <strong>di</strong> personaggio, al tentativo, timidamente accolto, <strong>di</strong> portarliad empatizzare il vissuto <strong>in</strong>teriore <strong>di</strong> uno stato d’animo per poi esprimerlo a gesti e parole.La richiesta <strong>di</strong> riflessione scritta su loro situazioni personali <strong>in</strong> cui avessero provato emozionie sentimenti simili a quelli dei personaggi “giocati” ha fatto emergere il sentimentopiù forte della loro esperienza <strong>di</strong> carcerati che è quello <strong>di</strong> avere perso la memoria, <strong>di</strong> sentirsi<strong>in</strong> uno stato <strong>di</strong> sospensione nel quale è meglio non ricordare e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> non sentire.È poi nata dai detenuti l’idea <strong>delle</strong> scenette <strong>di</strong> una compagnia danzante <strong>in</strong> tour <strong>in</strong> varie cittàd’Italia, ma la sua messa <strong>in</strong> scena è stata faticosa e limitata dalla <strong>di</strong>fficoltà dei detenutia considerare la rappresentazione come una cosa vera. In questo senso hanno giocatol’imbarazzo e la vergogna ad uscire dai propri panni per calarsi <strong>in</strong> quelli <strong>delle</strong> figure da <strong>in</strong>terpretare.293

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