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Il destinatario dell'informazione sanitaria - Trentino Salute

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Informazione e disinformazioni116l’estensione dell’indirizzo del sito:per esempio, .org, .int, .edu ci informanoche il sito stesso è gestitoda una istituzione ufficiale.Un altro punto critico dell’informazionein rete è il rischio di banalizzareil messaggio o, al contrario,di renderlo di difficile comprensione.L’informazione è democrazia se ècomprensibile e se c’è interazione,il che non vuol dire necessariamentecondividere le reciproche posizioni,ma significa che almeno le sicapisce.Quanto più l’informazione data èscientificamente attendibile, tantopiù essa è difficile da comprendere:due studi che hanno analizzato unaserie di pagine web di largo utilizzodocumentano che, per comprendereappropriatamente quanto riportato,l’utente deve avere una formazionescolastica superiore. E ciò comportache chi non è messo in grado dicomprendere questa informazione diqualità si rivolgerà inevitabilmentead altre fonti più comprensibili,con il rischio di avere un’informazionescarsa o scorretta. <strong>Il</strong> fatto diconsultare un sito piuttosto che unaltro espone non solo al rischio diinformazioni diverse e magari contrastanti,ma anche alla possibilitàdi conseguenze sanitarie negative.In effetti, studi sulla qualità deisiti che danno informazione <strong>sanitaria</strong>rilevano che molti di questi nonforniscono dati corretti, rendendo“dannoso” uno strumento potenzialmenteutile. Dieci anni fa abbiamocondotto uno studio di analisisulle informazioni fornite in retein merito a un’operazione piuttostobanale: la misurazione della febbrenel bambino. Già allora, a secondadel sito consultato, venivano forniteinformazioni scorrette. In alcuni sitisi diceva che la febbre nel bambinopiccolo va misurata sotto l’ascella:un consiglio sbagliato. In altri sitisi diceva che al bambino con la febbresi devono applicare spugnaturefredde: un rimedio che non solo nonè evidence based, ma addiritturacontroproducente, quando non èdannoso.Più recentemente abbiamo fattouno studio di valutazione sui sitiitaliani che si occupano di fibrosicistica. In merito a questa patologiac’è un network di tutti i centri, inpratica una rete fitta di nodi e bendistribuita. I siti ufficiali sono circacinquanta: tanti, in particolare seconfrontati con quelli dedicati adaltre malattie croniche. <strong>Il</strong> nostrostudio ha rilevato che generalmentele informazioni riportate eranocorrette: solo un sito era al di sottodei requisiti minimi per esserevalutato (ma, purtroppo, potevaessere consultato). Alcuni siti eranopiù focalizzati sulla terapia, altrisulla diagnosi, altri ancora sullariabilitazione. In particolare, i sitidelle associazioni dei pazienti edelle loro famiglie sono risultati ipiù completi e bene affiancati dareferenti scientifici, forse perchéespressione diretta, “vissuta”, deibisogni informativi.Questo non succede per tutti sitidelle associazioni di pazienti/familiari.Spesso la mancanza di autonomiaculturale e scientifica espone leassociazioni al rischio di dipendenzada terzi, motivati da altri fini, ancheProvincia Automa di Trento - Punto Omega n. 24

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