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Il destinatario dell'informazione sanitaria - Trentino Salute

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Comunicazione e responsabilità164dipinto da Van Gogh nel 1890, annodella sua morte, è per intensità psicologicae originalità compositivauna prova straordinaria delle infinitecapacità espressive del pittore: diquesto ritratto l’autore parla in unalettera alla sorella Wilhelmina: “Hotrovato nel dottor Gachet un veroamico e qualcosa come un fratello,tanto ci assomigliamo fisicamente eanche moralmente. È molto nervosoe bizzarro anche lui, e ha reso agliartisti della nuova scuola molti servizie molte prove di amicizia perquanto ha potuto. […] Ha perdutosua moglie qualche anno fa, il cheha contribuito molto a demolirlo.Siamo diventati amici, per così dire,subito. Ho fatto il ritratto del dott.Gachet con un’espressione di malinconiache spesso a chi guarderà ilquadro potrà sembrare una smorfia.[…] Triste ma dolce, chiaro e intelligente,così bisognerebbe farel’espressione dei ritratti.”Van Gogh, ormai alle soglie deldefinitivo tracollo che lo porterà nelluglio 1890 al suicidio, si autoritraein due opere riconosciute dallacritica come capolavori assolutidi Van Gogh. Nel primo, intitolatoAutoritratto con orecchio bendato delgennaio 1889, la crisi che lo avevaportato a tagliarsi con il rasoio illobo dell’orecchio sinistro è apparentementesuperata, il colore rivelatoni luminosi, il disegno giapponesesul fondo e il cavalletto con unatela bianca indicano la volontà diricominciare a dipingere, dunquea vivere. Nel secondo intitolatoAutoritratto del settembre 1889 VanGogh si raffigura con lo sguardo corrucciato,il volto smagrito, ossuto,immerso totalmente quasi a confondersicon lo sfondo. L’andamentovorticoso della pennellata costruiscela quinta contro cui si staglia confermezza il sofferto autoritratto, losguardo drammaticamente intensodi Vincent ci conduce nella profonditàdella coscienza, dove gli uniciappigli sicuri a cui sembra esserecondotto lo sguardo dell’osservatoresono gli intensissimi occhi celesti alcentro della scena.RenoirUn altro paziente del dott. Gachetfu Pierre Auguste Renoir, il Maestrodell’impressionismo che vediamo inun’intensa immagine, che ci rivelala drammaticità della condizionefisica dell’artista: egli soffrì infattia lungo di una grave forma di artritereumatoide, pur continuando finoall’ultimo a dedicare ogni attimodella sua vita alla pittura.Edvard Munch<strong>Il</strong> grande pittore norvegese Munch,come nessun altro artista del secoloscorso, ha vissuto sino in fondocon drammatica consapevolezza lacrisi della coscienza e della culturaoccidentale. In Munch la tragicità ela dissoluzione della propria vita sifondono e si combinano con la tragicitàdella propria opera. <strong>Il</strong> pittoremette a nudo la propria condizionepsicologica, scrutando la propriasolitudine in molti autoritratti. Unodi questi, del 1919, conservato aOslo, lo ritrae in poltrona, in vesteda camera, accanto al suo letto ancorasfatto: è affetto da influenzaspagnola, la terribile epidemia dispagnola che flagellò l’Europa inProvincia Automa di Trento - Punto Omega n. 24

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