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Il destinatario dell'informazione sanitaria - Trentino Salute

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non è di per sé garantito dallaqualità morale del medico. Questi,per esempio può essere convintodi agire per il bene del paziente,può essere una persona scrupolosae seria nel suo lavoro, dedita aesso, ma può anche non essersiaccorto di quel paziente che ha difronte, dei suoi interrogativi, dellesue preoccupazioni, spesso diverseda quelle del diagnostico. Vi è unincontro tra lingue e mondi diversi.La letteratura, prima ancora che itrial clinici, più volte ce ne ha datotestimonianza. Neppure sembra valerel’adagio, spesso citato a titolodi legittimazione, secondo cui siafferma di aver “agito in scienza ecoscienza”. Esso non fa che attestareuna ulteriore dicotomia, dataper ovvia e scontata: quella che visia un mondo obiettivo, retto daconoscenze scientifiche e un mondosoggettivo, sede del privato e dellacoscienza, oggetto di un rispettoassoluto.Di fronte a coscienze diverse senon sarà possibile avvalersi di criteriscientifici o di modelli culturalicomuni, come ci si atteggerà? E chene sarà della cura? Ecco la sfida dioggi per la cura, su cui sarà opportunosoffermare la nostra attenzionerendendo esplicito ora lo spazioentro cui oggi essa pare muoversi.È uno spazio ben più complesso earticolato di quello tracciato dalledue istanze qui nominate.Lo spazio della curaSi intravede sin d’ora come l’assestrutturale della cura sinora delineato,quello esistente tra le sueistanze tecniche e relazionali, siaattraversato da un asse ulteriore,che lo taglia perpendicolarmente eche rende ancor più complicato trovaredegli equilibri soddisfacenti. Sitratta di quell’asse ai cui estremi sipossono scorgere le istanze di autonomiae di giustizia rivendicatedalla cura e non solo dai curati.Sono istanze che paiono legittimealmeno tanto quanto pretendono diesserlo quelle di competenza eticae tecnica. Istanze che, in fondo,arricchiscono la dimensione eticache è costitutiva della stessa curainserendo due nuovi poli di attrazione.Dunque aumentano le tensioniin gioco, le spinte centrifughepresenti nella cura, rendendolauna impresa instabile e complessa.Lo si può cogliere anche soltantoda una semplice ricognizione dellinguaggio.Si dice infatti che la cura nondeve essere solo centrata sulla persona(istanza etica tradizionale),né deve essere solo efficace, appropriata(istanza tecnica). Oggi le sirichiede anche di essere partecipativa,inclusiva dell’altro (per esempio,rispettando l’autonomia deipazienti). Le si richiede anche diessere efficiente, economicamentesostenibile ed equa (rispettando intal modo l’istanza di giustizia sopraaccennata). Oggi, infatti, riteniamoche ciascuno debba poter ricevereun minimo dignitoso di assistenza<strong>sanitaria</strong>. È il riflesso dell’accettazionedi un diritto all’assistenza<strong>sanitaria</strong>. Ma, come non è affattoscontato che l’istanza tecnica eetica costitutive della cura sianoconciliabili tra loro spontaneamente,non è neppure ovvio che lo siano23Provincia Automa di Trento - Punto Omega n. 24

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