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Il destinatario dell'informazione sanitaria - Trentino Salute

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definitiva non riesce ad affrontare.<strong>Il</strong> malato in effetti è sempre unuomo solo e l’aiuto che gli vieneconcesso dall’esterno si rivela quasisempre, questo lo sappiamo bene,soltanto un impedimento o soltantoun disturbo. L’aiuto di cui il malatoha bisogno è qualcosa di veramenteimpalpabile, che i sani però nonsono in grado di offrirgli.”Qui il discorso di Bernhard sifa meno reciso, meno drastico:riecheggia una nota dolorosa enostalgica in questo desiderio diumana vicinanza, questo qualcosa di“impalpabile” che realizza l’aiuto ela speranza di cui ogni malato sente,acuta e lacerante l’esigenza.Nella penombra della malattiae delle sue risonanze dolorose cheabbiamo attraversato insieme aTolstoj, Mann, Hesse, Kafka, Bernhard,Yourcenar, rifulgono alcunetestimonianze sulla profondità delleragioni che fanno della medicinanon una semplice e manichea articolazionescientifico-naturale, ma unamodalità di essere medici e di curarealla quale non può essere estraneala trascendenza della tecnica: non lanegazione della tecnica, ma la suaarmonizzazione con quelle che sonole aree della intuizione, del contattointerpersonale, del colloquio, dell’ascolto,della partecipazione.Gli artisti e i loro medici:un legame che va oltre la vitaL’arte ha la straordinaria capacità dipenetrare e mettere a nudo la solitudinedrammatica e il grido angosciatodella sofferenza. L’artista malatocomunica la propria sofferenza, lapropria fragilità nell’unico modopossibile per un artista, attraversole sue opere, facendo parlare i suoiquadri. L’artista lavora ai confinidell’indicibile per rivelare messaggiche le parole talora esprimono inmodo inadeguato.Ritratto del dr. Felix Rey<strong>Il</strong> dott. Felix Rey viene ritratto daVan Gogh nel mese di gennaio 1889:il 23 dicembre Vincent durante unacrisi si era tagliato il lobo dell’orecchiosinistro e il giorno successivoera stato ricoverato in gravi condizioniall’Ospedale psichiatrico diSaint Paul a Saint Remy, dove erastato curato affettuosamente appuntodal dott. Rey. Nello sguardodel dott. Rey Van Gogh sigilla ilproprio desiderio di comprensione:“ La stima che abbiamo di noi stessidipende molto anche dai nostri rapporticon il prossimo”. Lo sguardodel dott. Rey, capace di accoglierel’altro, sembra volerci comunicareuna serenità di fondo pur nelladrammaticità dell’esistenza.Ritratto del dr. GachetQuando nel maggio 1890 Van Goghsi trasferisce in quella che sarà lasua ultima abitazione a Auvers surOise, incontra il medico cardiologoPaul Gachet, un individuo eccentrico,anticonformista, amico di artistiche aiuta economicamente. Gachetcapisce che la terapia migliore allamalattia dell’artista consiste nell’aiutarloa lavorare, nel lasciargli lospazio e la possibilità di dedicarsialla pittura, così gli consente di dipingerenella sua casa, nel suo giardino.<strong>Il</strong> Ritratto del dottor Gachet,163Provincia Automa di Trento - Punto Omega n. 24

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