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Il destinatario dell'informazione sanitaria - Trentino Salute

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Comunicazione e responsabilità162intendersi con la gente è difficile”.La conclusione del racconto sigillamodi di essere emblematici di ognisituazione e di ogni epoca: “Così lagente del mio paese. Pretende semprel’impossibile dal medico. Hannoperduto la vecchia fede, il parroco sene resta a casa a sfilacciare una dopol’altra le sue pianete, ma il medicodeve saper fare di tutto con la suamano leggera di chirurgo”.Le ultime righe del racconto conil linguaggio radicale ed essenzialedi ogni testo kafkiano descrivono laparabola del destino e del naufragiopossibile di ogni arte medica. Eccoquest’ultima citazione del raccontocosì realistico, così oscuro e cosìsplendente: “Nudo, esposto al gelodi questo secolo sciagurato, su unacarrozza reale, con cavalli irreali,vado vagando per il mondo, iopovero vecchio. La mia pelliccia sitrascina dietro la vettura, ma io nonla posso prendere, e nessuno fra laplebaglia irrequieta dei pazienti,muove un dito in mio aiuto. Sonostato ingannato! Ingannato! Se haiseguito una volta solo il suono illusoriodel campanello notturno, nonc’è più rimedio per te!”Marguerite YourcenarNel romanzo storico Memorie diAdriano (1951), protagonista è ilvecchio imperatore romano Adriano:ha 62 anni, si sente vicino alla fine,scrive una lunga lettera al giovaneMarco Aurelio per raccontargli lapropria vita. Nell’incipit del romanzoAdriano racconta all’amico Marcodi essersi recato dal suo medicoErmogene poiché è malato ed èsicuro di una sua prossima morteper un’idropisia di cuore. Adrianoracconta del suo rapporto con ilmedico, ma anche del rapporto con ilproprio corpo: “E per la prima volta,stamane, m’è venuto in mente che ilmio corpo, compagno fedele, amicosicuro e a me noto più dell’anima,è solo un mostro subdolo che finiràper divorare il padrone”.Thomas BernhardLa rappresentazione dei modi diessere e di agire dei medici cheThomas Bernhard fa in uno dei suoiromanzi più belli, <strong>Il</strong> nipote di Wittgenstein,1989, è crudele e spietata:si coglie nel suo discorso la criticaradicale di ogni arte medica che siesaurisca nella mera tecnica.Dal romanzo stralcio alcunibrani che mettono in evidenza lanostalgia implicita di una medicinaumanizzata e incentrata sullapersona del malato. Come si vive ecome si muore in ospedale si cogliebene in altre parole sferzanti e dolorosedi Bernhard: “Nel PadiglioneHermann i pazienti morivano senzadare nell’occhio, senza un grido,senza un’invocazione d’aiuto, lamaggior parte delle volte senza farerumore. Di primo mattino si vedevain corridoio il loro letto vuoto chesubito veniva coperto con lenzuolafresche per il prossimo paziente. Leinfermiere sorridevano quando noipassavamo accanto a loro, il nostrosapere non le turbava affatto.”E infine il senso della malattiae della guarigione: “I malati noncapiscono i sani come, viceversa, isani non capiscono i malati, e moltospesso nasce tra sani e malati comeun conflitto mortale che il malato inProvincia Automa di Trento - Punto Omega n. 24

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