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Il destinatario dell'informazione sanitaria - Trentino Salute

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<strong>Il</strong> <strong>destinatario</strong> dell’informazione <strong>sanitaria</strong>28della informazione tendono a divenirneco-produttori.Utilizzo volutamente l’espressione“processo informativo-comunicativo”,quasi che la merasottolineatura “informativo” nonfosse sufficiente. Difatti l’informare,pur essendo in senso latogià una forma di comunicazione,potrebbe non essere sufficiente aqualificare le peculiarità di ciò dicui stiamo parlando. Si è infattisoliti sottolineare come la meratrasmissione delle informazionidebba essere accompagnata e inseritain una relazione più profonda:una relazione “comunicativa” tra isoggetti in gioco. 18 Tutto questopare essere tanto più pertinentequanto più ci avviciniamo ai contestidella relazione clinica. Ma forseappare meno pertinente quando siha a che fare con altri mondi, quelliin cui l’informazione non avvienetramite un incontro personale traemittente e <strong>destinatario</strong>, come peresempio capita quando il processoin questione prende le mossedai mass-media. In ogni caso,distinguere tra “informazione” e“comunicazione”, come se si avessea che fare rispettivamente conciò che viene comunicato e con lacomunicazione stessa, per quantopossa aiutare, richiederebbe unaricerca ulteriore.Come oggetto di ulteriori ricerchedovrebbero essere anchelo studio dei rapporti tra tali dueaspetti/dimensioni del processo.Per l’economia di questo discorsoè sufficiente assumere che si trattadi due dimensioni fondamentali, siache esse abbiano a che fare con unmedesimo atto (informativo-comunicativo)o con atti differenti (diinformazione, di comunicazione).Si tratta di componenti che in unqualche modo afferiscono sia alcontenuto di ciò che si vuole trasmettereche alle modalità stessee alle relazioni in cui una taletrasmissione ha luogo. A volte liconsidereremo separatamente, avolte congiuntamente assecondandole esigenze del discorso elasciando sullo sfondo le questionisopra menzionate come questioniaperte.Da quanto detto risulterebbedunque che la diversità dei destinatari,la molteplicità dei ruoli assuntida uno stesso paziente, non soloci aiuta a capire il contesto di curaentro cui ci muoviamo. Essa ci spingerebbeoltre. La consapevolezzadi tali identità complesse ci portaa riflettere e a modificare il nostromodo di concepire e impostare ilprocesso informativo-comunicativoal quale facciamo riferimento. Possiamosolo offrire alcuni cenni.<strong>Il</strong> fatto che in un medesimo<strong>destinatario</strong> dell’informazione visiano diversi soggetti e diversiruoli ci invita a riflettere su quellache ora ci potrebbe apparire comeun’immagine semplificata del percorsoinformativo-comunicativoa esso rivolto. Probabilmente untale processo non è più concepibilesemplicemente nei terminidi un passaggio unidirezionale diinformazioni. In tale passaggioun “emittente” trasmetterebbeun “contenuto informativo” a un“<strong>destinatario</strong>”, preferibilmente nelmodo più preciso possibile, privoProvincia Automa di Trento - Punto Omega n. 24

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