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Il destinatario dell'informazione sanitaria - Trentino Salute

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Comunicazione e responsabilità156gnare come il loro piacere. Cercandoil loro piacere, noi cerchiamo ancheil nostro!Ma che cos’è allora il vero piacere?Ispirandomi alla filosofia di Epicuro3 e soprattutto alla sua Letteraa Meneceo (testo interessantissimoe di non difficile lettura): il piacereè, per così dire, la sanzione positivadi una vita vissuta in armonia conse stessi, con gli altri e con la natura.È uno stato di non sofferenzacorporea e mentale che, giunta all’accettazionedella vita così com’è,procura la gioia spirituale. E questagioia è moltiplicata quando è condivisacon i veri amici. La filosofiadi Epicuro non è l’edonismo, cioè ilpensare che il piacere sia la finalitàultima della vita. Per Epicuro, il piacereè la conseguenza di un mododi vivere in accordo con la nostranatura e quella degli altri. È unafilosofia dell’armonia integrale.Epicuro insegnava che esistonoquattro maggiori ostacoli da evitareper vivere la vita in armonia conla natura:1. Temere il dolore.2. Temere la morte.3. Temere gli dei.4. Temere la frustrazione.Di fronte a questi ostacoli, il filosofoproponeva quattro farmaci:1a. L’uso della memoria di un passatogioioso per controbilanciare eminimizzare il dolore attuale.1b. <strong>Il</strong> ricorso all’acido salicilico comeanalgesico.1c. L’uso della morfina se l’acidosalicilico non è sufficiente comeanalgesico.1d. <strong>Il</strong> ricorso al suicidio se veramentesi trova il dolore insopportabileal punto di impedire allapropria vita di avere ancora unsenso.2. L’educazione della propria coscienzain accordo con il principioche “Quando siamo noinon c’è la morte, e quando c’èla morte noi non siamo più”. Laretta conoscenza della morte liberala propria vita dal desideriodell’immortalità.3. “Considera la divinità un essereimmortale e beato, come lacomune nozione del divino suggerisce.Gli dei esistono perché laloro conoscenza è evidente, manon esistono nel modo in cui lamaggior parte li concepisce perchénon conservano la nozioneche ne hanno. In realtà essi sonodediti soltanto alle loro virtù eaccolgono i loro simili reputandoestraneo tutto ciò che non ètale”.4. Per quanto riguarda la frustrazione,bisogna considerare che:– alcuni desideri sono naturali ealtri vani,– e di quelli che sono naturalialcuni sono necessari per lafelicità (mangiare, bere, dormire,proteggersi, ecc.) e altriancora facoltativi.<strong>Il</strong> filosofo raccomandava di:– realizzare ogni giorno i desiderinecessari;– accettare la realizzazione deidesideri facoltativi (buon vino,sesso, ecc.) quando si presental’opportunità, ma senza maicercarli attivamente;– mai cercare la realizzazionedei desideri vani (soldi, prestigio,fama, ecc.) perché por-Provincia Automa di Trento - Punto Omega n. 24

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