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Il destinatario dell'informazione sanitaria - Trentino Salute

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<strong>Il</strong> <strong>destinatario</strong> dell’informazione <strong>sanitaria</strong>26Sono “persone” a tutti gli effetti,sono competenti dal punto di vistadecisionale, sono “soggetti morali”.<strong>Il</strong> che non significa affatto che siasufficiente registrare le loro preferenze.Piuttosto, forse, è auspicabileentrare in dialogo con essi, a certecondizioni e se lo desiderano, rispettandoanche le loro scelte, entrocerti limiti.In effetti, proprio nel momentoin cui essi si rivolgono alla sanitàin quanto “cittadini”, i “pazienti”, aun tempo “malati”, “persone”, “soggettimorali”, divengono anche degli“utenti” di un servizio pubblico, contutto quello che questo comportaper loro, nel bene e nel male. Laburocrazia, infatti, può essere assaicieca. E quando questi “utenti”, titolaridi diritti, ma anche di doveri,si rendono conto di essere “quasi deiclienti”, essi rivendicano per loro ela comunità la qualità del servizioloro rivolto, non disgiunta dallaloro soddisfazione. Criteri questi,però che a loro volta sono espostialla conciliabilità con l’equità delservizio, la non discriminazione neiconfronti di altri, la serietà scientificadi quanto loro proposto, ealtri ancora. I molti nomi riflettonodunque le molte istanze, talora centrifughealle quali abbiamo di voltain volta fatto riferimento.Oggi sembra che l’adozione diuna parola quasi magica, “partecipazione”,possa rappresentarela soluzione di queste tensioni.È partecipando che si riesce aoffrire la cura migliore, (si pensi,per esempio, al paziente espertonelle patologie croniche). Cosìcome è partecipando alle scelteche si viene rispettati, trattaticome persone, tutelati. Ed è ancorapartecipando che si possonocostruire insieme sistemi equi disalute. Così sembrerebbe. Eppurela partecipazione implica almenotanta responsabilità/corresponsabilitàquanta rivendicazione edè a sua volta esposta ai limiti diciò che con essa è possibile raggiungere.Piuttosto che farne unnuovo mito (oggi infatti il mito,il racconto da cui siamo partiti,viene considerato pseudo-scientifico,non accorgendosi che di fattoesso viene sostituito con altri ediversi miti) è opportuno riflettervie contestualizzarlo in quella cheora possiamo chiamare il campo diforze della cura.Lo schema in Figura 1 cercheràdi raccogliere nella forma di un’immaginequanto sinora qui descrittoa proposito della cura e dei suoidestinatari. Con questo schemaconcludiamo la prima parte, con laquale ci siamo proposti di mostrarecome i molti volti del <strong>destinatario</strong>della informazione <strong>sanitaria</strong> riflettanola nostra situazione attuale,lo spazio della cura entro cui cimuoviamo.Come si può vedere, il pazienteè stato in parte riassorbito dai linguaggidella politica, del diritto,dell’amministrazione, dell’economiae si trova, insieme ai curanti concui interagisce, alla ricerca di mediazionipiù soddisfacenti. Va dasé che il paziente resta sempre unpaziente, una persona sofferente evulnerabile che si pone alla ricercadi aiuto, e va da sé che in gioco,come abbiamo cercato di mostrareProvincia Automa di Trento - Punto Omega n. 24

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