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Il destinatario dell'informazione sanitaria - Trentino Salute

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Comunicazione e responsabilità190Riguardo al “quantum” e al“quomodo” informativo il Codicedi deontologia medica (art. 33: Informazioneal cittadino) stabilisceche il medico è tenuto a fornire alpaziente la più idonea informazionesulla diagnosi, sulla prognosi, sulleprospettive e le eventuali alternativediagnostico-terapeutiche esulle prevedibili conseguenze dellescelte operate, che l’informazionedovrà essere fornita tenendo contodelle capacità di comprensione dellapersona al fine di promuoverne lamassima partecipazione alle sceltedecisionali e l’adesione alle propostediagnostico-terapeutiche, che ogniulteriore richiesta di informazioneda parte del paziente deve esseresoddisfatta, che le informazioni riguardantiprognosi gravi o infausteo tali da poter procurare preoccupazionee sofferenza alla persona,devono essere fornite con prudenza,usando terminologie non traumatizzantie senza escludere elementidi speranza e che la documentatavolontà della persona assistita dinon essere informata o di delegaread altro soggetto l’informazionedeve essere rispettata.<strong>Il</strong> riferimento alla “più idonea”informazione lascia aperto il dubbio:l’informazione dovrà essereapofantica (“accanimento informativo”)considerando, per esempio,tutti i rischi, anche quelli statisticamentebassi o percentualmenteirrilevanti?O dovrà essere essenziale (“lealtàinformativa”) comunicando soloquei rischi che, avendo una significativitàstatistica, sono ragionevolmenteprevedibili?Ma, in quest’ultimo caso, chidecide il cut-off della significativastatistica e, dunque, della ragionevolezzacomunicativa: i medici?I pazienti? Le corti? Le societàscientifiche?È utile, a questo proposito, richiamarel’attenzione sul fatto che,a livello internazionale, si stannodiffondendo termini non ancoraentrati nel nostro lessico professionale:il riferimento è al rischio nonconcreto (immaterial risk) e al rischioconcreto (material risk) così definitoda Skene e Smallowood (2002): “…Se nelle circostanze del caso particolareuna reasonable person nei pannidel paziente, se avvisata del rischio,conferirebbe a questo un qualchevalore nella decisione o se il medicoè, o potrebbe ragionevolmente essere,conscio che quel particolare paziente,se informato del rischio, avrebbe conferitosignificato a quel rischio”.Ma chi è questa reasonable person?Una persona che ha la pienacapacità giuridica? Una personache ha conservate le sue capacitàcognitive? Una persona che è ingrado di decidere? Una persona cheè in grado di esprimere le propriepersonali preferenze? O, forse, unmix di tutto ciò?O, in alternativa, dobbiamoguardare a quanto stà avvenendo inAustralia dove le Corti impongonoai medici di comunicare i rischi inqueste specifiche circostanze:– Oftalmia simpatica a seguitodi chirurgia oculistica (rischio1:14.000);– Fallimento di intervento oculisticoelettivo con peggioramentodel visus;Provincia Automa di Trento - Punto Omega n. 24

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