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Il destinatario dell'informazione sanitaria - Trentino Salute

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<strong>Il</strong> <strong>destinatario</strong> dell’informazione <strong>sanitaria</strong>46civile un maggior impegno (ancheeconomico) per la specifica malattiadi cui sono portatori. A ciò si aggiungonola frequente subalternitàculturale nei confronti degli specialistie la difficoltà di accesso a fontidi informazione indipendente. Lacronica insufficienza di mezzi necessariper svolgere le proprie attivitàspinge poi le associazioni a ricercaree accettare finanziamenti daglisponsor più disponibili, le industriefarmaceutiche, senza la necessariachiarezza sui conflitti di interesseche questa sovvenzione introduce, espesso senza la necessaria trasparenza(gli sponsor preferiscono apparireil meno possibile perché, non senzaragione, pensano che la provenienzadei finanziamenti potrebbe gettareun’ombra di sospetto sulle finalitàdella campagna informativa). Tuttiquesti fattori hanno trasformato leassociazioni dei malati in strumenti,più o meno consapevoli, della medicalizzazione.Mezzi di comunicazione“Ci sono tre cose abbondantissimein questo mondo: l’acqua, l’aria el’informazione. Purtroppo tutte e tresono contaminate”. I mezzi di comunicazionerappresentano la cassa dirisonanza delle iniziative promozionaliin campo medico; prestandosialla loro diffusione veicolano lemotivazioni commerciali che le sottendono.Vendere salute, anche per igiornali e la televisione, è diventatauna esigenza di mercato. Si trattadi un comportamento indotto dadiversi elementi: una fiducia ciecanella tecnologia, nell’autorità dellascienza e nell’innovazione, una concezionetrionfalistica della medicinae l’accondiscendenza nei confrontidel potere economico. Limitandoci,tra i tanti possibili, ai soli titoli deiquotidiani che si sono occupati didue categorie di farmaci già nominate,possiamo renderci conto di qualesia il livello di ottimismo, privo diogni fondamento scientifico, cheli caratterizza. “L’Alzheimer si puòvincere ma battendolo sul tempo.La ricerca ha fatto grandi progressie le cause della malattia sembranopiù chiare. Ormai ci sono farmaci percurarla”: a proposito degli anticolinesterasici,supplemento <strong>Salute</strong>de La Repubblica; “Colesterolo, unapillola al giorno ripulisce le arteriee contribuisce a ridurre il rischiodi infarto”: il Corriere della Sera aproposito dell’ultima statina (rosuvastatina)uscita in commercio, perla quale non esistono studi indicantila sua capacità di ridurre l’infarto ela mortalità cardiovascolare. Anchequando non si occupano direttamentedi farmaci, giornali e televisioneparlano dei progressi della medicinain termini trionfalistici (“Nella malattia[tumore] non c’è sconfitta”: <strong>Il</strong>Sole24 ore) che generano aspettativeirrealistiche riguardo alle possibilitàdi cura di malattie – i tumori – chenon hanno, invece, riscontro concretonella pratica attuale.Come nasce una nuova malattiaLa strategia del disease mongeringsegue un cliché collaudato. Si parteda una condizione o un problemaminore, ma con una popolazioneestremamente ampia di potenzialisofferenti, presunti (molto numerosi,per induzione) o veri (moltiProvincia Automa di Trento - Punto Omega n. 24

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