Progetto parco, tutela e valorizzazione dell'ambiente nel ... - Planeco
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STRADE DI MEDIA IMPORTANZA : Strade statali non comprese tra quelle della categoria precedente;<br />
strade provinciali aventi larghezza delle sede superiore o uguale a 10,50 m; strade comunali aventi larghezza<br />
della sede superiore o uguale a 10,50 m;<br />
STRADE DI INTERESSE LOCALE : strade provinciali e comunali non comprese tra quelle della categoria<br />
precedente.<br />
Esaminando la rete viaria che interessa la zona in esame si evidenzia, ai fini dei flussi<br />
turistici, il già citato tracciato dell'autostrada Roma-L' Aquila-Teramo, che permette un<br />
agevole collegamento tra l'area interessata al <strong>parco</strong> ed i possibili bacini di utenza<br />
turistica di Roma e delle regioni adriatiche, attraverso i caselli di Assergi (versante sud)<br />
e di Colledara (versante nord).<br />
Anche se con funzione largamente disincentivata rispetto a quella storicamente svolta,<br />
rimane sempre di interesse quanto meno turistico la s.s. 80 che transita per il Passo<br />
delle Capan<strong>nel</strong>le, che consente l’accesso agli estremi settori occidentali della dorsale<br />
montuosa.<br />
Di rilevante importanza turistica appare ancora a tutt’oggi la s.s.151 (tratto da<br />
Montesilvano a Penne e prosecuzione per Farindola e il valico del Vado di Sole),<br />
utilizzata frequentemente per l’accesso dal versante pescarese ai settori montuosi sudorientali.<br />
Nei riguardi dei collegamenti più interni all'area di studio si nota che, pur essendo i vari<br />
centri piuttosto ben collegati, le direttrici viarie si presentano spesso tortuose, con<br />
velocità di percorrenza non troppo elevate. Tutto ciò è ovviamente dovuto ad uno<br />
sviluppo della rete stradale fortemente legato alla tormentata conformazione orografica<br />
del terreno.<br />
2 - Struttura insediativa e turistica<br />
L'indagine sulla dislocazione dell'insediamento <strong>nel</strong>l'area del Gran Sasso<br />
evidenzia in maniera immediata alcuni aspetti significativi.<br />
In primo luogo risalta la notevole differenza <strong>nel</strong>la distribuzione di luoghi abitati<br />
tra i versanti settentrionale e meridionale. Nel primo si riscontra un' ampia diffusine<br />
dell'insediamento <strong>nel</strong> territorio, con presenza di numerose località abitate (centri, nuclei<br />
e case sparse) corrispondenti ad ogni sede comunale.<br />
Certamente la disponibilità di un tessuto agricolo ampiamente utilizzato ha<br />
favorito una disposizione territoriale della popolazione che, oltretutto, registra in alcuni<br />
casi tassi positivi di variazione e tassi negativi non particolarmente elevati (ad es. <strong>nel</strong><br />
periodo 1981-1989 Colledara +2,45% , Montorio al Vomano -0,3%).<br />
Per contro la severità degli ambienti, la scarsa disponibilità di terreni agricoli, la<br />
sostanziale differenza delle occupazioni prevalenti delle popolazioni del versante<br />
meridionale della montagna, hanno comportato un accentramento pressochè generalizzato<br />
delle unità insediative. Infatti, <strong>nel</strong>la maggior parte dei casi , la sede municipale dei<br />
comuni localizza ti in questo settore dell'area di studio coincide con l'unico centro<br />
abitato, e di rado si riscontra la presenza di nuclei e di case sparse.<br />
Una condizione differente da quella testè descritta per il versante meridionale è<br />
rilevabile <strong>nel</strong> settore sud-occidentale del comprensorio, dove la presenza dell'area<br />
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