Progetto parco, tutela e valorizzazione dell'ambiente nel ... - Planeco
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Una azione di grande importanza in questo senso riguarda proprio la attivazione<br />
programmatica di servizi di ricettivita' e di ristorazione, oggi estremamente carenti.<br />
Basta pensare che, <strong>nel</strong> comprensorio del Gran Sasso, tenendo conto solamente dei<br />
comuni in provincia dell’Aquila, ed escludendo l’omonima area urbana, la disponibilita'<br />
teorica di case in abbandono da poter riutilizzare per ricettivita' turistica puo' stimarsi in<br />
quasi 25.000 posti letto (si veda la Tab. 19).<br />
Per capire meglio l'entita' del fenomeno si puo' dire che i posti letto attualmente<br />
disponibili in attrezzature alberghiere e paraalberghiere, <strong>nel</strong>la medesima area presa ad<br />
esempio, sono poco più di 1.400, di cui solamente meno di 700 in alberghi (si veda<br />
Tab. 18), mentre in oltre 40.000 sono stimabili i posti letto disponibili <strong>nel</strong>le cosiddette<br />
"seconde case" 47 (si veda Tab. 19).<br />
Queste ultime sono quelle abitazioni che, pur non occupate permanentemente,<br />
vengono pero' stagionalmente utilizzate dai proprietari o temporaneamente affittate per<br />
vacanze.<br />
Se si aggiunge che la maggior parte del patrimonio edilizio non occupato si trova nei<br />
centri montani, si vede quindi che la disponibilita' edilizia all'interno dei parchi e'<br />
teoricamente molto elevata, pur depurando le cifre riportate dalle inevitabili<br />
indisponibilita' per motivi di vario genere.<br />
La riutilizzazione di questo patrimonio edilizio comporta pero' problemi di natura<br />
complessa.<br />
La effettiva disponibilità per l'utilizzazione ricettiva e residenziale turistica delle<br />
abitazioni non occupate è condizionata da alcuni notevoli elementi di incertezza:<br />
- in primo luogo il regime proprietario delle abitazioni, e soprattutto la reperibilità dei<br />
proprietari, la possibilità di un loro accordo nei casi generalizzati di comproprietà molto<br />
frazionata, elemento questo che ostacola la possibilità di interventi di trasformazione a<br />
cura dei proprietari o di acquisizione da parte di altri operatori privati o di Enti pubblici;<br />
- in secondo luogo la idoneità fisica delle abitazioni abbandonate agli interventi di<br />
recupero, in relazione alle condizioni di degrado spesso molto pronunciate, trattandosi<br />
generalmente di antiche case situate nei centri storici. Questo aspetto va esaminato<br />
congiuntamente alla valutazione del valore storico, artistico, ambientale degli immobili,<br />
poiché se è vero che immobili antichi possono trovarsi in condizioni di degrado assai<br />
spinte e rendere pertanto molto onerosi eventuali interventi di recupero, è anche vero<br />
che in tal caso motivazioni di carattere culturale, sociale e di mercato rendono<br />
giustificato e anche prioritario l'intervento stesso, specie se visto <strong>nel</strong>l'ottica del<br />
pianificatore.<br />
Un piano di intervento di recupero ai fini residenziali turistici dell'edilizia<br />
abbandonata dei centri storici, deve pertanto essere basata su una serie di analisi<br />
specifiche atte a consentire una valutazione complessiva sulle possibilità, opportunità e<br />
modalità d'intervento. In particolare si possono segnalare le seguenti operazioni<br />
essenziali :<br />
- Analisi dell'epoca di costruzione e dei valori architettonici o ambientali;<br />
- Analisi tipologico-funzionale ed ipotesi di recupero;<br />
- Analisi delle condizioni di degrado edilizio (statico, igienico, estetico);<br />
- Analisi del regime proprietario;<br />
47 C.R.E.S.A., Centro Regionale di Studi e Ricerche Economico Sociali, Studio sul turismo in Abruzzo. L'Aquila<br />
1994<br />
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