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CAP. 2 - PARCO E SISTEMA ANTROPICO 2.1. “Wilderness” e antropizzazione storica nei parchi nazionali Le considerazioni espresse nel Par. 1.1. sull' attribuzione di un ruolo essenzialmente conservativo ai parchi nazionali si collegano con dei connotati ben definiti delle aree interessate, che dovrebbero risultare costituite da vasti spazi selvaggi e storicamente scarsamente antropizzati, nei quali pertanto l'azione umana non abbia provocato se non minime alterazioni all'evoluzione naturale degli ecosistemi. La definizione di “parco nazionale” data dall’IUCN fece all'epoca sorgere non pochi dibattiti in quanto mal si adattava alla realta' di fatto di vari paesi, tra cui la Gran Bretagna, che vedeva cosi' disconosciuti, in termini di standard internazionali, i suoi dieci parchi nazionali, le cui caratteristiche certamente non rispondevano alle prescrizioni dell'IUCN 37 . In realta' la definizione fornita dall'IUCN per i parchi nazionali si e' successivamente parzialmente autosuperata, in quanto, nella prassi, il parco nazionale avrebbe esaurito il suo ruolo di conservazione pura della natura, divenendo in buona parte uno strumento di propaganda e di turismo di massa, pur garantendo ancora, come finalità principale, le funzioni conservative. Questo e' almeno quanto e' emerso negli Stati Uniti, il che ha condotto negli anni '60 alla nascita di un concetto diverso facente capo alla definizione di "wilderness". Il concetto, applicato negli USA, in Canada e in Australia, supera di per se' ogni considerazione di spazi naturali quali elementi di servizio diretto all'umanita', ma li considera come entita' fini a se' stesse, degne di esistere e di essere tramandate nella loro forma attuale senza trasformazioni. Il loro significato e' d'altronde efficacemente espresso nel Wilderness Act, emanato dal Congresso Americano nel 1964, che le definisce come "aree dove la terra e le sue comunita' viventi siano prive di intralci umani, dove l'uomo stesso sia un visitatore, che non resti" 38 . Le considerazioni richiamate chiariscono efficacemente come la questione si sia posta negli USA, in Canada e in Australia, nazioni con territori selvaggi ancora di enorme vastita', con parchi nazionali altrettanto immensi nei quali la presenza di luoghi turistici ad intensa pressione non pregiudica comunque l'integrita' di altri spazi naturali con scarsissima frequentazione. 37 I dieci parchi nazionali della Gran Bretagna, esistenti fino al 1969 (attualmente ve ne e' un undicesimo, The Broads National Park istituito nel 1989) non corrispondono, in senso stretto, alla definizione fornita in sede IUCN in quanto possono piu' che altro considerarsi Protected Landscapes (paesaggi protetti). Sono tutti localizzati, ad esclusione del Pembrokeshire Coast nel Galles, in zone montagnose e comprendono una popolazione di quasi 240.000 abitanti, con vaste porzioni di brughiera, ma anche piccole cittadine, villaggi, piccole industrie, fattorie e molte altre attivita' economiche. 38 Cfr. Lopez F., Gestione dei flussi turistici nei parchi: turismo di elite e turismo di massa. Su: Melandri E. (a cura), op.cit. 28
Sono sufficienti alcuni esempi per chiarire l'ordine delle dimensioni di cui si parla, quali il Parco Nazionale del Mount Mc Kinley in USA, con 892.000 ha, l' Adirondack Park, nello stato di New York, esteso per 2.400.000 ha (quasi come l'Umbria), i Parchi Nazionali Jasper e Banff nel Canada, con 1.088.000 ha, sempre in Canada il Parco nazionale Wood Buffalo, con 4.480.000 ha, il Parco Nazionale Monte Koscinsko nel Nuovo Galles del Sud sud-orientale, in Australia, con 627.000 ha. Per evidenziare le differenze esistenti basti pensare che il Parco Nazionale dello Stelvio, che all'emanazione della legge-quadro 394/91 era il piu' esteso Parco italiano, si estende per 137.000 ha, mentre alcuni dei nuovi parchi di nuova istituzione superano di poco i 200.000 ha. Tab. 4 - I parchi nazionali italiani 39 PARCHI ESTENSIONE (ha) Gran Paradiso (Valle d'Aosta-Piemonte) 70.000 Stelvio (Lombardia - Trentino A.A.) 134.620 D'Abruzzo (Abruzzo - Lazio - Molise) 50.000 Circeo (Lazio) 8.400 Calabria (Calabria) 11.709 TOTALE PARCHI STORICI 29 274.729 Val Grande (Piemonte) 10.000 Dolomiti Bellunesi (Veneto) 31.000 Foreste Casentinesi (Toscana) 35.139 Arcipelago Toscano (Toscana) 2.900 Monti Sibillini (Marche - Umbria) 70.970 Laga - Gran Sasso d'Italia (Abruzzo - Lazio) 154.400 Maiella (Abruzzo) 78.000 Gennargentu Golfo Orosei (Sardegna) 250.000 Gargano (Puglia) 195.000 Vesuvio (Campania) 7.900 Cilento - Vallo di Diano (Campania) 215.000 Pollino (Basilicata - Calabria) 200.000 Aspromonte (Calabria) 105.000 TOTALE GENERALE 1.381.409 La differenza esistente tra gli ambienti nei quali il concetto di wilderness e' nato e gli ambienti europei ed italiani in particolare, nei quali se ne cerca una applicazione, e' emersa fin dalle prime fasi del tentativo di divulgazione del concetto stesso in sede nazionale. Quando e' avvenuta questa prima diffusione, all'inizio degli anni 80, anche le aree che venivano citate come potenziali paradigmi applicativi del concetto stesso, tra cui la 39 Legge 6 dicembre 1991, n. 394 - Legge quadro sulle aree protette. Per le perimetrazioni provvisorie vedasi: Ministero dell'Ambiente, D.M. 4 novembre 1993, D.M. 22.11.1994 - Perimetrazioni provvisorie e norme di salvaguardia. Vedasi inoltre: Airone, l'Italia dei nuovi parchi nazionali, Mondadori Ed., 1993. Ministero dell’Ambiente: Carta delle aree protette in Italia. Roma 1993. Cimini N. et alii: L’elenco ufficiale del sistema delle aree naturali protette. Parchi, n.12, Pisa 1994.
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