Progetto parco, tutela e valorizzazione dell'ambiente nel ... - Planeco

In particolare possono ascriversi alla riserva integrale le grandi estensioni forestali
compatte, i biotopi di particolare rilevanza, le aree culminali dei rilievi montuosi, i nevai
permanenti e i ghiacciai, i siti di elevato valore faunistico e vegetazionale, i monumenti
naturali, le eccelse manifestazioni dell'azione carsica, eolica, glaciale, idrica.
Con critero analogo vengono inseriti in riserva orientata quegli spazi che, pur
avendo connotati ambientali di un certo rilievo, sono stati pero' in misura maggiore
interessati dall'azione antropica, quali gli elementi del paesaggio agrario, le
manifestazioni diffuse del carsismo, le aree forestali discontinue e meno pregiate, le
grandi superfici di pascolo.
In pratica il metodo di classificazione si basa su una serie di stime successive,
attribuendo ogni volta gli elementi di maggior pregio alla zona di tutela di massimo
livello, definendola e reimpostando il meccanismo per la zona di tutela di grado
immediatamente inferiore.
Questo procedimento, efficace per la sua praticità, presenta però una certa
discrezionalità, e perde di precisione via via che si stemperano le valenze ambientali e
che si richiede di apprezzare differenze estremamente fievoli tra di esse per effettuare
le attribuzioni a zone di tutela di incisivita' intermedia e bassa (riserve orientate, rispetto,
sviluppo agricolo).
Un ulteriore criterio, sempre fondato sull'inviluppo dei perimetri, e' stato utilizzato in
occasione della proposta per il Parco Nazionale del Gargano, elaborata in seno
all'Ateneo aquilano in occasione del relativo Concorso Nazionale di Idee bandito nel
1991 30 .
In questo caso si e' creduto opportuno rinunciare ad una specificazione completa
delle zone previste dalla legge 394/91, proponendo in alternativa una partizione duplice
del territorio, molto decisa e fondata sulla attitudine alla trasformabilita' del tessuto
territoriale.
La doppia individuazione prevede una zona di "non trasformabilita'" e una zona a
"trasformabilita' condizionata".
La prima, ottenuta dall'inviluppo perimetrale di tutti gli elementi fortementi emergenti
sul piano ambientale, comporta una incompatibilita' di fondo con ogni forma di azione
umana che possa ingenerare alterazioni di qualche tipo.
La zona a "trasformabilita' condizionata" consente invece una attivita' di
trasformazione teoricamente illimitata, purche' gli esiti di questa trasformazione siano
compatibili con le modalita' di ecosviluppo.
Questo criterio, apparentemente estremamente scarno e semplificato nella forma,
consente di salvaguardare efficacemente le presenze naturalistiche e culturali anche al
limite della "imbalsamazione", ove il caso lo richieda, ma permette di agire nella restante
parte del territorio senza limiti pregiudiziali, pur con attenzioni generalizzate alla salute
ambientale, operando proibizioni non per categorie, bensì per tipologie di interventi.
30 Parco Nazionale del Gargano, Concorso Nazionale di idee, Comunita' Montana del Gargano, 31.1.92,
Progetto secondo classificato elaborato dal gruppo concorrente costituito da G.L.Rolli (Coordinatore),
F.Corbetta, P.Cuneo, G.Osella, P.Properzi, G.Fioravanti, M.Biondi, M.A.Bologna, S.Ciranna, R.Concordia,
D.Eugeni, A.R.Frattaroli, B.Romano, G.Ruggieri, S.Sulpizii, F.Tironi.................sostituire con la citazione del
libro.............
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