Progetto parco, tutela e valorizzazione dell'ambiente nel ... - Planeco
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A tali figure competono quindi le iniziative e le decisioni per la formazione e l’attuazione<br />
del piano stesso.<br />
L’ipotesi del sistema parziale chiuso, pur costituendo un evidente limite concettuale, ci<br />
consente però di far procedere il processo di pianificazione secondo criteri di<br />
ottimizzazione quasi automatici, legati prevalentemente al bilancio delle risorse interne e<br />
alla compatibilizzazione delle loro diverse alternative d’uso, fino alla individuazione<br />
degli assetti finali del sistema, cioè alle ipotesi di piano.<br />
Questa posizione, che a prima vista sembra affermare una sorta di autonomia e<br />
neutralità del momento della conoscenza nei confronti della ricchezza degli apporti e<br />
dei protagonisti che caratterizzano un reale aggiornato processo di pianificazione, è,<br />
ancora prima che inevitabile, dato il contesto in cui si svolge il nostro lavoro, solo<br />
apparentemente arbitraria.<br />
E’ inevitabile, poichè si voleva che il lavoro svolto <strong>nel</strong>l’ambito di una struttura<br />
universitaria, senza gli apporti, i vincoli, le coperture fornite da una reale committenza,<br />
assumesse la forma e la dignità di una proposta di piano, ancorchè aperta e perfettibile,<br />
anzichè le sembianze di un pacchetto di ricerche approfondite quanto si vuole.<br />
E’ solo apparentemente arbitraria, poichè gli apporti esterni che condizionano l’avvio<br />
del processo di pianificazione, di fatto sono stati simulati attraverso l’assunzione di<br />
obiettivi e di criteri forniti - in generale - dal quadro legislativo istituzionale e - <strong>nel</strong>lo<br />
specifico - dall’esame del ricco materiale informativo relativo alla proposta, alle<br />
aspettative, alle aspirazioni già espresse dalle forze sociali, dagli amministratori del<br />
territorio, dagli esponenti della cultura.<br />
Questi elementi, filtrati e riorganizzati attraverso l’assunzione dei criteri di priorità e di<br />
compatibilità che hanno guidato la formazione delle ipotesi preliminari di pianificazione,<br />
simulano, <strong>nel</strong>le nostre condizioni di lavoro, la formulazione di un documento<br />
programmatico secondo le procedure istituzionali.<br />
Va anche tenuto presente che il complesso degli apporti forniti dai diversi attori del<br />
processo di pianificazione si arricchisce <strong>nel</strong>la fase successiva alla formazione di una<br />
ipotesi preliminare di piano, che costituisce l’esito del nostro lavoro.<br />
Infatti, solo con l’intervento dell’operatore pubblico e del corpo sociale è possibile<br />
introdurre <strong>nel</strong> processo di pianificazione quei meccanismi di valutazione preventiva<br />
delle conseguenze degli interventi previsti dal piano, di confronto delle possibili<br />
alternative, di partecipazione, di concertazione, di assunzione delle decisioni che, oltre<br />
ad essere essenziali per una corretta formazione del piano, rendono cocretamente<br />
possibile l’avvio della fase di attuazione.<br />
Infine, l’avvio dell’attuazione del piano stesso, e di conseguenza le azioni delle<br />
popolazioni locali, le iniziative degli operatori esterni specializzati, in particolare quelli<br />
turistici, il comportamento degli utenti del <strong>parco</strong>, metteranno in gioco quei meccanismi<br />
di retroazione sul processo continuo del piano che sono, come è noto, una delle<br />
prerogative fondamentali della pianificazione sistemica.<br />
Il diagramma di flusso della FIG....illustra il processo metodologico di formazione del<br />
piano.<br />
Input del processo sono il quadro informativo relativo alle aspettative del contesto<br />
sociale ed alle indicazioni e proposte già espresse, le direttive istituzionali per le aree<br />
protette, gli studi e le ricerche in essere, le indicazioni dei piani urbanistico-territoriali e<br />
dei piani di settore.<br />
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