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Tab. N° 7 - Classificazione geologica dei suoli Quaternario Cenozoico PERIODO ERA Alluvioni attuali CLASSI PEDOGENETICHE Olocene Depositi lacustri Coperture eluviali dei dep. lacustri 1 Pleistocene Depositi inferiori dei bacini lacustri Sabbie argillose Conglomerati Calabriano Arenarie calcarifere Marne e argille Pliocene Sabbie e molasse argillose 2 Miocene sup. "Formazione della Laga": arenarie, marne calcaree Conglomerati cementati Miocene inf. Calcareniti glaunitiche Calcari interc. marnoso-arenacee Marne calcarifere scagliose Calcari detritici e brecciole calcar. Calcari bianchi subcristallini Paleogene Laguna Calcari marnoso biancastri Calcari bianchi subsaccaroidi Cretaceo sup. Calcari e conglomerati detr.organ. Cretaceo medio Calcari, calciruditi Cretaceo inf. Calcare grigio straterellato Calcari avana chiaro Dogger Malm: calcari bioclastici 3 Mesozoico Calcari marnosi e nodulosi grigi Calcari marnosi e marne ammonit. Giurassico LIAS: Livello term. calcare lumachella Calcari dolomitici Calcare massiccio Trias Dolomia bianca stratificata Olocene Coni di deiezione attivi 6 Quaternario Pleistocene Coni di deiezione inattivi Morene e archi morenici Rif. Colonne stratigrafiche dei fogli n. 139 (L'Aquila) e n. 140 (Teramo) della Carta Geologica d'Italia su base I.G.M., scala 1:100.000. Nel momento in cui è stato svolto il presente lavoro, nel 1983, non erano ancora disponibili i seguenti documenti: Ghisetti F., Vezzani L.: Carta geologica del gruppo M.Siella, M.Camicia, M.te Prena (Gran Sasso d’Italia, Abruzzo), scala 1:15.000. Regione Abruzzo, CNR, Firenze 1986. Ghisetti F., Vezzani L.: Carta geologica del Gran Sasso d’Italia scala 1:25.000. Regione Abruzzo, CNR, Firenze 1990. La classificazione finale del suolo si ottiene attribuendo ad ogni porzione di esso il valore di classe che corrisponde al più elevato numericamente tra quelli relativi ad una delle tre caratteristiche (clivometria, altimetria e substrati pedogenetici) precedentemente determinate. Inoltre per le aree situate a quote superiori a 1800 m slm è stata effettuata una ulteriore specificazione, scindendo la 6° classe in due sottoclassi, come evidenziato nella Tab. N° 13. Tab. N° 8 - Suddivisione 6° classe funzione della pendenza Pendenza Altimetria Classe 72
p < 50% p > 50% h > 1.800 m s.l.m. Successivamente si procede alla lettura dell’uso attuale del suolo, rilevando esclusivamente quelle categorie di utilizzazione che non vengono condizionate, nella loro destinazione “di progetto” dal procedimento di classificazione legato alle caratteristiche fisiche e geologiche dei suoli. In particolare si rilevano le utilizzazioni di pregio del suolo (boschi, seminativi irrigui e colture specializzate) che permangono comunque nella loro destinazione. Oltre a queste categorie si evidenziano quelle invece di “rifiuto” nel senso agrario del termine (rocce affioranti, aree detritiche e in erosione) per le quali, indipendentemente da altri parametri fisici rilevati, non è possibile pensare ad interventi di uso agricolo. Queste categorie vengono trasferite, nella loro configurazione attuale, direttamente nella “carta dell’uso ottimale dei suoli”, mantenendo la loro destinazione secondo quanto descritto nella Tab. 14. Tab. N° 9 - Tabella di corrispondenza uso attuale/uso ottimale UTILIZZAZIONE ATTUALE 73 6A 6B UTILIZZAZIONE OTTIMALE Boschi Boschi Colture specializzate Colture specializzate Seminativi irrigui Seminativi irrigui Rocce affioranti "non intervento" Erosione e detriti "non intervento" Le destinazioni ottimali relative invece alle rimanenti zone vengono definite sulla base della classificazione (relativa alle potenzialità) precedentemente descritta. La corrispondenza viene evidenziata nella Tab. N° 15. Tab. N° 10 - Classificazione dell'uso ottimale del suolo Classificazione Utilizzazione ottimale 1 e 2 Seminativi 3 Rimboschimenti 4 Pascoli 6 Rimboschimento o Non intervento 6A Wildlife 6B Pascoli di altitudine Questo tipo di analisi si inserisce come dato di partenza , unito ad altre considerazioni di carattere ambientale e di salvaguardia della natura, nell' ambito di una corretta gestione dell'uso del suolo con particolari riguardi sia nei confronti dell'ambiente sia nei confronti degli spazi destinati alla attività produttive primarie, sempre se le indicazione che emergono non contrastano con le prescrizioni di zone a più alto grado di tutela ambientale.
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Gian Ludovico Rolli Bernardino Roma
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Vittorini M.: La salvaguardia del G
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Rolli G.L.: Territorio e turismo: l
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Di Fidio M.: Architettura del paesa
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Rey M.: La gestione degli spazi ver
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Palladino S.: Lista delle aree natu
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Franco P., Ottino P.: Maiella e are
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Lucifero M., Biagioli O.: Le attivi
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