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zonazione che vengono indifferentemente utilizzati per aree protette a carattere nazionale o regionale 12 . Il Parco nazionale del Gran Paradiso, pur senza mai approvarlo formalmente, si doto' nel 1983 di uno schema di piano che prevedeva, tra le altre cose, una articolazione territoriale in zone costituita da: - zone A, riserva integrale: A1, wilderness; A2, non wilderness; A3, d'interesse speciale; -zone B , riserva generale: B1, transizione; B2, conservazione; B3, conservazione speciale; -zone C, protezione; -zone D, sviluppo controllato (agricolo, produttivo, turistico, residenziale): Ds, destinazione speciale; -zone E, contigue (esterne al parco); Il parco lombardo della Valle del Ticino, anch'esso regolamentato da un Piano territoriale di coordinamento del 1980, e' dotato di una normativa che prevede la seguente partizione zonale: -zone A di riserva integrale; -zone B, B1, B2 di riserva orientata; -zone di parco naturale agricolo-forestale; -zone D2 di tutela archeologica; -zone D3 di tutela ambientale e paesistica; -zone G agricole del parco; -zone di iniziativa comunale orientata; Se questi sono alcuni esempi estratti dalla ricerca citata, che gia' forniscono un quadro abbastanza significativo, e' comunque possibile produrne degli altri, utilizzando fonti diverse. Il Parco del Pollino, ora parco nazionale, nel piano territoriale di coordinamento del 1985, che lo ha compreso come parco naturale della Regione Basilicata, e' 12 Vedi a proposito: GAMBINO R., Parchi Naturali. Ed. NIS, Roma 1991. Dello stesso Autore: Quali parchi in Italia e in Europa integrando le politiche di tutela. Documenti del territorio, anno V, n.17/18, Centro Interregionale di coordinamento e documentazione per le informazioni territoriali, Roma 1990. 14
assoggettato ad una articolazione territoriale cosi' organizzata, sancita dall'Art. 3 delle Norme di attuazone del P.T.C. 13 : 1- aree a protezione speciale: zona A, cuore del parco; zona B, boschi di casa; zona C1, rispetto monumentale; zona C2, emergenze geologiche e zone instabili; zona C3, paesaggi di rilevante interesse; 2- aree a normativa urbanistica ordinaria: zona C4, servizio al parco; zona C5, nuclei rurali; zona C6, centri storici; zona C7, aree agricole; zona D1, insediamenti polifunzionali; zona D2, insediamenti produttivi; Il Parco Nazionale d'Abruzzo ha introdotto nel proprio territorio nel 1984, approvandola definitivamente nel 1987, una zonazione formata da: -zona A, riserva integrale -zona B, riserva generale -zona C, protezione -zona D, sviluppo D1 (centri abitati) D2 (infrastrutture ricettive) D3 (attrezzature del parco) -zona di protezione esterna La zonazione del Parco Nazionale d'Abruzzo e' stata ampiamente pubblicizzata, divulgata attraverso articoli e carte turistiche, nelle quali i contenuti normativi e concettuali delle singole zone sono stati esplicitati al massimo grado di comprensibilita' 14 . 13 AA.VV., Progetto Pollino, materiali per il piano territoriale di coordinamento. Dipartimento Attivita' Produttive Ufficio Turismo, Regione Basilicata, Potenza 1987. 14Cfr. ENTE AUTONOMO PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO, Zonizzazione del Parco Nazionale d'Abruzzo. Roma 1986. Vedasi anche: Un piano di assetto territoriale per il Parco Nazionale d'Abruzzo. Notiziario del P.N.A., n.10, Roma 1975. Le zone in cui e' stato suddiviso il territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo vengono cosi' definite: Zona A - Riserva integrale. E' la vera "natura selvaggia", dove e' abolita qualsiasi forma di sfruttamento o uso produttivo, e il visitatore accede con discrezione, senza abbandonare gli speciali sentieri. E' il regno della flora e della fauna primigenia, lasciate alla loro spontanea e libera evoluzione. La zona A e', insomma, il regno della natura intatta. 15
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