Progetto parco, tutela e valorizzazione dell'ambiente nel ... - Planeco
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Tracciate le cause della non occupazione appare evidente come, <strong>nel</strong>l'ottica di<br />
previsione di un eventuale riutilizzo del patrimonio edilizio esistente a fini ricettivi<br />
turistici, può essere presa in considerazione la categoria b.<br />
Quest'ultima, in particolare, caratterizza tipicamente la realtà insediativa della nostra<br />
area di studio, interessata rilevantemente dal fenomeno dell'abbandono dei centri<br />
montani, e del conseguente trasferimento della popolazione <strong>nel</strong>le aree urbane di<br />
maggiori dimensioni.<br />
..............................inserire Tab. 24 completata con i dati di teramo e pescara...<br />
La dotazione complessiva teorica delle oltre 12.000 stanze di cui si è detto (di cui<br />
3.600 all’interno del perimetro del <strong>parco</strong>) da recuperare per uso di residenza e di<br />
ricettività turistica, corrispondente teoricamente a quasi 16.000 posti letto potenziali (di<br />
cui quasi 4.700 all’interno del <strong>parco</strong>), quantità che si presume largamente sufficiente a<br />
coprire la maggior parte della domanda futura, anche considerando un'alta percentuale<br />
di indisponibilità, di inidoneità e di sfrido.<br />
Si tenga presente che alcuni centri storici dell’area del Gran Sasso, interamente<br />
contenuti <strong>nel</strong>la perimetrazione proposta, riportati <strong>nel</strong>la Tab.25, che ospitano<br />
attualmente(dati ISTAT 1991) 13.971 abitanti residenti complessivi, ne ospitavano ben<br />
25.783 <strong>nel</strong> 1861.<br />
Questo dato fornisce una idea della consistenza dei contenitori edilizi storici relativi che,<br />
pur con i dovuti distinguo rispetto ai livelli correnti di standard abitativi e di prestazione,<br />
e tenendo conto anche degli eventi sismici avvenuti <strong>nel</strong> corso dei primi decenni del<br />
1900, ospitavano quasi 12.000 unità in più.<br />
Da tali valutazioni discende come, a nostro avviso, la politica socioeconomica e<br />
urbanistica dei comuni del <strong>parco</strong> <strong>nel</strong> campo della residenza e della ricettività turistica<br />
dovrà essere interamente rivolta al riuso del patrimonio edilizio esistente.<br />
Ciò anche ai fini del raggiungimento dell’obiettivo del recupero delle strutture<br />
architettoniche e del mantenimento della funzione socioeconomica dei centri storici,<br />
coerentemente con quanto si è ampiamente sostenuto <strong>nel</strong> par. 2.3.<br />
7.5 Linee strategiche per il piano del <strong>parco</strong><br />
Attraverso questa proposta di " linee strategiche per il piano del <strong>parco</strong> ". vengono<br />
offerte, seppure sempre in chiave problematica, alcune prime ipotesi di " disegno del<br />
<strong>parco</strong> ". Queste ipotesi non fanno più capo a specifici settori tematici o aree spaziali,<br />
ma ricercano una totale integrazione tra gli aspetti di <strong>tutela</strong>, della fruizione turistica,<br />
dell'uso produttivo, dell'organizzazione efficiente dei servizi sociali, del nuovo ruolo<br />
territoriale dei singoli nuclei urbani e dei centri storici. Solo per motivi di chiarezza<br />
espositiva vengono separati i tematismi programmatici rappresentati (Tav. N°...)<br />
Sulla articolazione delle zone di <strong>tutela</strong> interne al <strong>parco</strong> abbiamo già avuto occasione di<br />
parlare <strong>nel</strong> par. 7.1.<br />
7.5.1 Servizi del <strong>parco</strong><br />
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