Progetto parco, tutela e valorizzazione dell'ambiente nel ... - Planeco
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PARTE III<br />
L'EVOLUZIONE STORICA DEL TERRITORIO<br />
(Alessandro Clementi)<br />
L'evoluzione storica del territorio che ha come polo di riferimento il Gran Sasso<br />
(quanto meno quella parte di esso che del Massiccio fece sempre ragion di vita)<br />
coincide con la storia della transumanza ovvero di quel fenomeno di pendolarismo del<br />
bestiame minuto attraverso il quale si era in grado di sfruttare i grandi altipiani abruzzesi<br />
(e tra questi preminenti Campo Imperatore e Campo pericoli) come parchi estivi e il<br />
Tavoliere delle Puglie come pascolo invernale.<br />
La transumanza ha radici antiche. Gli studi di Fleming, del Renfrew e del Gabba ne<br />
fanno risalire le origini all'età preromana. Fino al secolo scorso, quando le terre<br />
spostamento stagionale delle greggi aveva rappresentato il metodo più razionale e<br />
redditizio per lo sfruttamento della disponibilità del pascolo estivo<br />
della montagna abruzzese e del pascolo invernale offerto dalle pianure del Tavoliere.<br />
La lunghezza del viaggio e la distanza intercorrente tra i poli di arrivo e di partenza<br />
implicavano tuttavia una condizione di natura politica da cui dipendeva completamente<br />
l'utilità e praticabilità di uno "spostamento di capitali" che di per sè costituiva<br />
un'operazione meramente economica, una semplice tecnica produttiva.<br />
Alla transumanza occorre una situazioe politica favorevole, un sistema statale stabile ed<br />
uniforme, capace di garantire la sicurezza dello spostamento effettuato dal capitale<br />
"migrante".<br />
Senza questa cornice politica la transumanza vacilla e finisce inevitabilmente per<br />
scomparire.<br />
Non casualmente è proprio l'età romana a segnare un primo momento di grande<br />
splendore del fenomeno, che rileviamo attraverso un'eccellente documentazione<br />
letteraria (Catone, Cicerone, Colum<strong>nel</strong>la, Plinio il Giovane) ed epigrafica.<br />
Notevoli potrebbero essere gli approfondimenti che la nostra ricerca è chiamata a<br />
sviluppare attorno a questa prima vicenda della transumanza: valutare e descrivere il<br />
periodo preromano, definire il significato ed il rilievo delle città in età romana, stabilire i<br />
tempi ed i termini del declino.<br />
Con l'estinzione dello stato romano ed il venir meno di condizioni di sicurezza la<br />
transumanza sparisce più o meno lentamente e con essa vengono meno i principali<br />
insediamenti. Poi la lenta ripresa, il ritorno dei tratturi in mezzo ad una selva ridivenuta<br />
estesa e compatta, il ricomporsi di una situazione politica adeguata: le assise di<br />
Guglielmo II, estremamente favorevoli ai pastori, documentano il coincidere della<br />
dominazione normanna con il rilancio della pastorizia transumante.<br />
Diviene più forte l'alleanza tra armentari e stato. Una grande transumanza ha bisogno di<br />
uno stato forte ovvero di uno stato che tenda al consolidamento e alla creazione di<br />
energie che spingano verso l'unità e l'omogeneità, del potere centrale. Un tale stato è<br />
irresistibilmente attratto dalle entrate abbondanti, assidue e sicure garantite dai<br />
pagamenti degli armentari.<br />
Questa esigenza di stabilità caratterizza tutta la storia della transumanza. Inizia con la<br />
fase dell'incastellamento e si conclude con la creazione di una magistratura apposita, la<br />
dogana, privilegio straordinario del caotico e torbido intrigo dei tribunali napoletani.<br />
La Dogana assicurava una giustizia più agile agli imprenditori coinvolti <strong>nel</strong>le migrazioni<br />
stagionali.<br />
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