Progetto parco, tutela e valorizzazione dell'ambiente nel ... - Planeco

Un panorama di ampie bonifiche, dunque. Già l'autosufficienza delle abbazie e delle
grancie giustifica la ricca presenza di impianti di trasformazione dei prodotti. Ma v'è
anche chiaramente denunciato il proposito di favorire la transumanza quando si dice
che uomini e bestiame avranno libero transito nell'ambito delle terre comitali e che gli
stessi potranno liberamente usufruire dei pascoli tam in montibus quam in planitibus
talis locis pascuis. Una circolazione di uomini, bestie e beni, favorita anche da quella
aperta dichiarazione che il frantoio dovrà servire anche al castello di Loreto e a
qualsiasi altro castello ne vorrà far uso.
Item concedimus Monasterio supradicto, et fratribus eiusdem facere et in perpetuum
habere ac libere, et france possidere trapitum unum pro faciendo oleoin demanio
Comitatus nostri Laureti,in uno Castellorum quocumque placuerit D.Abbati, fratribus
Monasterii illud ordianre (43)
La bonifica degli alti pascoli della zona orientale del Gran Sasso era favorita da una
ricca economia di pianura che era frutto di notevoli investimenti.
E' la politica sviluppo promossa da Federico II con la mediazione dei Cisterciensi a
determinare questo ulteriore sviluppo del Massiccio. Lo si desume dal documento
federiciano già citato del 1222 che conferma i beni di S. Maria di Casanova sul quale
sarà utile fare ulteriori riflessioni.
Il documento si apre con la utilitaristica riflessione quando afferma che aiutando
amicos qui in tabernacula nos eterna recipiant, il Sovrano non fa niente di più che il
proprio doevere quia de perituris duratura nona mercamur con la conseguenza che
que liberaliter offerimus sacrosantis ecclesiis, transeunt in substantiam solidorum
et nostris utilitatibus plus accrescunt. Sono un pò i motivi che sono al fondo della
simpatia di Federico II per i Cisterciensi. Ma da queste linee generali passa subito allo
specifico dell'aiuto ai Cisterciensi:
Specialis igitur est dilectionis indicium, cum de generalitate fratres Cisterciensis ordinis
virtutum viros excipimus et pluris apud nos sunt qui pro vite sue meritis apud dominum
plus merentur.
Lodi specifiche quindi all'Abate Bartolomeo ed ai suoi monaci di S. Maria di Casanova
excellentem Cisterciensis ordinis. Si confermano pertanto i beni già concessi dal
conte Bernardo di Loreto e da sua moglie Maria Margherita et quecumque alia
usque ad presentem imperii nostri annum tenet et possidet. I beni a cui si fa
riferimento sono i seguenti:
in primis locum ipsum, in quo idem monasterium est fundatum, demania vidilicet, que
fuerunt castri Celere, grangiam de Sacto Benedicto in Genestrula cum terra, quam
Habet in Civitella, grangiam de Camposacro cum molendinis et fullis et pertinentis suis
et hiis, quae habet in Paganica, grancia Sancte Marie in Campo Imperatore cum valle
Pacifica inter Furcolensem diocesim et Valvensem cum pascuis et pertinentiis suis,
grangiam de centum ramis prope civitatem S. Angeli cum Sancto Amico, grangiam de
Frisanio, grangiam de Castello Magno, grangiam Sancte Marie de Monte Lupario,
grangiam De Luceria cum tenimentis et libertate pascuorum, que Gualterius venerabilis
Cathaniensi episcopus, dilectus cancellarius noster, donavit eis, pascua quoque in
Ferraria et Salinas, que emerunt in Piscaria, salvis curie nostre retionibus, teram quam
apud montem Boggerii et piscaiam quam apud Fucinum possident.
Si concedono inoltre tutte le facilitazioni fiscali che avrebbero potuto facilitare la
commercializzazione dei prodotti.
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