Progetto parco, tutela e valorizzazione dell'ambiente nel ... - Planeco

ma, per una cospicua parte, deriva da una situazione distorta del mercato degli
investimenti in generale e di quelli in edifici in particolare.
D'altra parte le modalità di localizzazione e le tipologie delle unità ricettive e
residenziali individuano uno dei momenti più delicati di coerenza del piano con gli
obiettivi di tutela dell'ambiente naturale e dell'habitat preesistente.
Alcune considerazioni sulle modalità con cui si sono evolute negli anni recenti le
forme di insediamento temporaneo e di quello permanente nelle aree montane, offrono
l'opportunità di affrontare il tema della residenza turistica in modo coerente con gli
obiettivi del nostro lavoro.
E' noto come da tempo le zone montane abruzzesi, alla pari di alcune altre arre
italiane ed europee, siano caratterizzate da un lato dallo sviluppo di insediamenti
alberghieri e di residenza turistica in quota, e dal sempre più accentuati\o passaggio
dalla prima verso la seconda di queste tipologie di ospitalità turistica (in particolare
dallo sviluppo della produzione di seconde case in condomini e residences) e, dall'altro
lato, dal progressivo abbandono da parte dei primitivi abitanti dei vecchi insediamenti
residenziali. Molto spesso questi insediamenti sono prossimi alle località di sviluppo
turistico, e presentano grande interesse sotto il profilo storico-artistico o, quanto meno,
dell'ambiente architettonico.
La nostra ricerca,proprio perché pone trai suoi obiettivi la elaborazione di una
metodologia tendente ad integrare le iniziative di istituzione del parco nazionale, di
sviluppo, del turismo e di recupero dell'habitat preesistete, ci è sembrata una occasione
opportuna per porre il discorso dello sviluppo della ricettività turistica in termini nuovi.
Va osservato che il comprensorio del Gran Sasso presenta condizioni che
appaiono particolarmente idonee a questo riguardo : siamo in presenza infatti di
numerosi antichi centri abitati in quota, disposti a corona intorno al massiccio, molti dei
quali prossimi agli accessi alle aree destinate alle attività ricreative estive ed invernali, e
di un ingente patrimonio edilizio non più utilizzato dai vecchi abitanti, teoricamente
disponibile per il recupero ai fini residenziali turistici.
Una linea di metodo che sposti le modalità di soddisfacimento della domanda
di ricettività turistica dalla creazione di nuove strutture insediative al recupero di
insediamenti esistenti inutilizzati consente, a nostro avviso, di porre in termini diversi
anche l'aspetto quantitativo del problema.
Il tetto massimo della ricettività e della residenza turistica sostenibile può essere
infatti determinato in questo caso non in base a labili valutazioni di compatibilità
ambientale ed alle presumibili caratteristiche della domanda proveniente dal bacino di
utenza, ma in base alla dimensione, in loco, di un patrimonio edilizio inutilizzato il cui
recupero ai fini turistici può costituire occasione di riqualificazione, anziché di
compromissione, delle risorse ambientali intese nella loro più ampia accezione.
Il tema della ricettività turistica può essere allora posto determinando il valore
globale dell'offerta di ricettività turistica sostenibile dalle strutture attuali come somma
delle seguenti componenti :
a - strutture a rotazione d'uso esistenti ;
b - strutture residenziali esistenti a destinazione turistica;
c - strutture residenziali inutilizzate potenzialmente ricuperabili per residenza turistica.
Una valutazione delle dimensioni e delle probabili caratteristiche della presunta
domanda turistica può consentire un bilancio domanda-offerta sotto il profilo
quantitativo e, soprattutto, qualitativo, suggerendo gli orientamenti di un apolitica di
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