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Progetto parco, tutela e valorizzazione dell'ambiente nel ... - Planeco

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- i terreni incolti sono fortemente concentrati <strong>nel</strong>la zona compresa tra Barisciano e la<br />

piana di Navelli (ca. 13.500 ha) che pure presenta forte vocazione agricola , come<br />

testimoniano le estese aree seminative. Nel versante settentrionale la presenza degli<br />

incolti è limitata a ca. 5300 ha;<br />

- la estensione di terreni destinati ad uso seminativo ammonta a circa 43.500 ha. Una<br />

consistente presenza di seminativi irrigui si riscontra lungo il corso dell'Aterno e <strong>nel</strong>le<br />

immediate vicinanze della città dell'Aquila;<br />

- le colture specializzate sono scarsamente presenti e concentrate per lo più tra Navelli<br />

e Ofena .<br />

La ricognizione dell'uso del suolo costituisce un passaggio operativo di<br />

notevole importanza, in quanto i suoi contenuti sono di supporto ad una nutrita serie di<br />

applicazioni e sintesi successive. In particolare questo elaborato entra come componente<br />

fondamentale <strong>nel</strong>la determinazione delle modalità d'uso potenziale per la conduzione del<br />

processo di classificazione delle potenzialità agricole, unitamente alle analisi sull'altimetria<br />

, la clivometria e i substrati pedogenetici.<br />

L'uso del suolo fornisce anche indicazioni attinenti la localizzazione e la<br />

estensione di alcune delle risorse naturali, quali le aree forestali, le aree rocciose e<br />

detritiche. Quest'ultimo tipo di determinazione porta poi l'uso attuale del suolo ad<br />

intervenire anche <strong>nel</strong> processo di zonazione del <strong>parco</strong>.<br />

6.3 Valori naturalistici<br />

Nello studio di un ambito territoriale di dichiarata rilevanza ambientale,<br />

destinato alla realizzazione di un <strong>parco</strong> nazionale, la ricognizione dei valori naturalistici<br />

assume un ruolo di importanza centrale.<br />

Questa particolare indagine è poi quella <strong>nel</strong>la quale emerge <strong>nel</strong> modo più<br />

sostanziale la necessità di una compartecipazione scientifica interdisciplinare per poter<br />

garantire il rilievo delle componenti naturalistiche fin <strong>nel</strong> necessario dettaglio.<br />

Come è già stato anticipato <strong>nel</strong>la premessa metodologica del presente lavoro,<br />

<strong>nel</strong> caso del Gran Sasso d'Italia ci si è avvalsi della cospicua documentazione letteraria<br />

prodotta negli anni da studiosi di una grande varietà di aspetti. Da questa<br />

documentazione sono state tratte le indicazioni per l'inserimento delle entità territoriali<br />

<strong>nel</strong>la categorie delle " emergenze " da salvaguardare.<br />

Si sono definite come emergenze ambientali quegli elementi sia areali che<br />

puntuali del territorio caratterizzati in modo da differenziarsi dalle aree circostanti per la<br />

loro rilevanza ecologica, scientifica, culturale e sociale, tenendo conto anche del loro<br />

stato di conservazione.<br />

Scopo di questa indagine è individuare e definire, con la maggior completezza<br />

possibile, come primo passo per l'articolazione di una proposta di <strong>tutela</strong> del territorio,<br />

elementi relativi alla tipologia, all'estensione e alla localizzazione delle emergenze<br />

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