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La sovranità di Dio - Non tollero Jezabel

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Suo Figlio. Questa è esattamente la conclusione<br />

che Paolo trae dal destino <strong>di</strong> Faraone, perché in<br />

Romani 9, dopo aver fatto riferimento ai propositi<br />

<strong>di</strong> <strong>Dio</strong> nel suscitare Faraone, continua e <strong>di</strong>ce:<br />

“Così dunque…”. Il caso <strong>di</strong> Faraone è proposto per<br />

provare la stessa dottrina della Riprovazione,<br />

corollario e controparte della dottrina<br />

dell’Elezione.<br />

In conclusione, <strong>di</strong>remmo allora che nel suscitare<br />

Faraone <strong>Dio</strong> non manifesta né giustizia, né in<br />

giustizia, ma solo la Sua semplice <strong>sovranità</strong>. Come<br />

il vasaio dà forma all’argilla per farne uscire ciò<br />

che si è con essa prefisso <strong>di</strong> fare, così <strong>Dio</strong> è<br />

sovrano quando porta all’esistenza i Suoi agenti<br />

morali.<br />

Versetto 18: “Così dunque egli fa misericor<strong>di</strong>a a<br />

chi vuole e indurisce chi vuole”. Quel “Così<br />

dunque” annuncia la conclusione generale che<br />

l’Apostolo trae da tutto ciò che ha detto nei tre<br />

versetti precedenti. Lì aveva negato che <strong>Dio</strong> fosse<br />

ingiusto nell’amare Giacobbe e o<strong>di</strong>are Esaù. In<br />

particolar modo, l’Apostolo qui applica il principio<br />

tratto dall’esempio del rapporto fra <strong>Dio</strong> ed il<br />

Faraone: ogni cosa trae le sue origini dalla volontà<br />

sovrana del Creatore. Egli ama l’uno ed o<strong>di</strong>a<br />

l’altro, Egli esercita misericor<strong>di</strong>a verso alcuni ed<br />

indurisce altri, senza fare riferimento ad altro che<br />

non sia la Sua volontà sovrana. Ciò che nel<br />

versetto precedente è maggiormente repellente<br />

per la mente carnale è il riferimento<br />

all’indurimento – Egli indurisce chi vuole. È proprio<br />

a questo punto che così tanti commentatori ed<br />

espositori hanno adulterato la verità. <strong>La</strong><br />

concezione più comune è che l’Apostolo parli qui<br />

<strong>di</strong> nulla <strong>di</strong> più che un indurimento giu<strong>di</strong>ziale, vale<br />

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