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La sovranità di Dio - Non tollero Jezabel

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essenzialmente caratterizzato dall'arroganza e<br />

dalla vanagloria della carne. Le conquiste umane,<br />

lo sviluppo ed il progresso, la grandezza ed<br />

autosufficienza dell'uomo, sono l'altare presso il<br />

quale oggi il mondo si prostra. <strong>La</strong> verità della<br />

<strong>sovranità</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, però, con tutti i suoi corollari,<br />

toglie all'uomo qualsiasi motivo <strong>di</strong> vanto ed<br />

instilla, al suo posto, lo spirito dell'umiltà. Essa<br />

<strong>di</strong>chiara che la salvezza è del Signore - che essa<br />

trova nel Signore la sua origine, la sua operatività<br />

ed il suo compimento. Essa insiste che è il Signore<br />

non solo a supplire, ma ad applicare, che è Lui che<br />

non solo inizia, pure che porta a compimento la<br />

Sua opera salvifica nell'anima, che non solo Egli<br />

esige, ma ci conserva e sostiene fino alla fine.<br />

Essa insegna che la salvezza è per grazia,<br />

attraverso la fede, e che tutte le nostre opere<br />

(prima della conversione), sia buone sia cattive,<br />

non contano nulla per la salvezza. Essa ci <strong>di</strong>ce che<br />

i credenti: "<strong>Non</strong> sono nati da sangue, né da<br />

volontà <strong>di</strong> carne, né da volontà d'uomo, ma sono<br />

nati da <strong>Dio</strong>" (Giovanni 1:13). Per il cuore<br />

dell'uomo, tutto ciò è grandemente umiliante,<br />

perché vorrebbe piuttosto contribuire in qualche<br />

modo al prezzo della sua redenzione, e fare ciò<br />

che fornirebbe motivo <strong>di</strong> vanto e <strong>di</strong><br />

compiacimento. Se questa dottrina, però, è<br />

umiliante per noi, essa dà gloria a <strong>Dio</strong>. Se, alla<br />

luce della <strong>sovranità</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, noi siamo giunti a<br />

vedere la nostra indegnità ed impotenza,<br />

grideremo certamente con il Salmista che <strong>di</strong>ce:<br />

«Tutte le fonti della mia gioia sono in te» (Salmo<br />

87:7). Se per natura noi fossimo "figli d'ira" e<br />

praticamente ribelli contro il governo <strong>di</strong>vino, come<br />

pure giustamente esposti alla "male<strong>di</strong>zione" della<br />

Legge, e se <strong>Dio</strong> non avesse obbligo alcuno <strong>di</strong><br />

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