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La sovranità di Dio - Non tollero Jezabel

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con timore e tremore" (Filippesi 2:12). C'era un<br />

tempo in cui si usava <strong>di</strong>re <strong>di</strong> un credente che<br />

questi era "un uomo timorato <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>". Il fatto che<br />

quest'espressione sia in pratica scomparsa<br />

dall'uso, testimonia quanto noi si abbia<br />

degenerato. Continua, però, ad essere scritto:<br />

"Come un padre è pietoso verso i suoi figli, così è<br />

pietoso il SIGNORE verso quelli che lo temono"<br />

(Salmo 103:13). Quando parliamo <strong>di</strong> santo timore,<br />

naturalmente, non inten<strong>di</strong>amo una paura servile<br />

come quella che prevale fra i pagani in rapporto ai<br />

loro dèi. No, noi inten<strong>di</strong>amo quello spirito che<br />

Jahvè ha promesso <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>re, quello spirito al<br />

quale il profeta si riferiva, quando <strong>di</strong>ceva: "Ecco su<br />

chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che<br />

ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola" (Isaia<br />

66:2). Era questo cui l'apostolo pensava quando<br />

scriveva: "Onorate tutti. Amate i fratelli. Temete<br />

<strong>Dio</strong>" (1 Pietro 2:17). Ecco così che nulla potrebbe<br />

maggiormente promuovere il timore <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> quanto<br />

il riconoscimento della sovrana maestà <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>.<br />

2. Un atteggiamento d'implicita ubbi<strong>di</strong>enza<br />

Contemplare <strong>Dio</strong> conduce a rendersi conto <strong>di</strong><br />

quanto siamo piccoli ed insignificanti, e scaturisce<br />

in un senso <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza e <strong>di</strong> fiducioso<br />

abbandono a <strong>Dio</strong>. Si potrebbe anche <strong>di</strong>re:<br />

contemplare la <strong>di</strong>vina Maestà promuove uno<br />

spirito <strong>di</strong> santo timore e, a sua volta, esso genera<br />

un comportamento ubbi<strong>di</strong>ente. Sta proprio qui<br />

l'antidoto al male così ra<strong>di</strong>cato in noi. Per natura<br />

l'uomo è pieno solo del senso della propria<br />

grandezza ed autosufficienza; in una parola:<br />

d'orgoglio e <strong>di</strong> ribellione. Come, però, abbiamo<br />

osservato, il suo più gran correttivo è <strong>di</strong><br />

contemplare l'Id<strong>di</strong>o onnipotente, perché solo<br />

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