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La sovranità di Dio - Non tollero Jezabel

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Signore in Giovanni 17:9: “Io prego per loro; non<br />

prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai<br />

dati, perché sono tuoi” . Un altro testo che merita<br />

particolare attenzione a questo riguardo, si trova<br />

in Romani 8. Nel versetto 33 troviamo la<br />

domanda: “Chi accuserà gli eletti <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>?”, al che<br />

segue l’ispirata risposta: “<strong>Dio</strong> è colui che li<br />

giustifica. Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui<br />

che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla<br />

destra <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> e anche intercede per noi”. Notate<br />

particolarmente come morte ed intercessione<br />

abbiano un unico e solo oggetto! Com’era nel tipo,<br />

così è nell’antitipo – espiazione e supplica coprono<br />

lo stesso ambito. Se dunque Cristo intercede solo<br />

per gli eletti e “non per il mondo”, allora Egli è<br />

morto solo per loro. Si osservi poi come la morte,<br />

risurrezione, esaltazione ed intercessione <strong>di</strong> Gesù<br />

Cristo siano considerati la ragione per cui nessuno<br />

potrà mai lanciare “accuse” contro gli eletti <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>.<br />

Chi ancora vorrebbe contestare questo fatto,<br />

soppesi attentamente la domanda seguente – se il<br />

beneficio della morte <strong>di</strong> Cristo si estende<br />

ugualmente a tutti, in che modo essa può<br />

<strong>di</strong>ventare una garanzia contro un’accusa, dato che<br />

tutti coloro che non credono rimangono sottoposti<br />

alla condanna da parte <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> (Giovanni 3:18) 10 ?<br />

4. Il numero <strong>di</strong> coloro che partecipano ai benefici<br />

della morte <strong>di</strong> Cristo, non solo è determinato dalla<br />

natura della Sua opera espiatoria e dal Suo<br />

sacerdozio, ma anche dalla Sua potenza. Dato che<br />

Colui che morì sulla croce era <strong>Dio</strong> manifesto in<br />

carne, ne consegue inevitabilmente che ciò che<br />

Cristo si è proposto <strong>di</strong> fare, Egli lo realizzi nel<br />

10 “Chi crede in lui non è giu<strong>di</strong>cato; chi non crede è già<br />

giu<strong>di</strong>cato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito<br />

Figlio <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>” (Giovanni 3:18)<br />

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