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La sovranità di Dio - Non tollero Jezabel

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Appen<strong>di</strong>ce I - <strong>La</strong> volontà <strong>di</strong> <strong>Dio</strong><br />

Trattando della <strong>sovranità</strong> <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>, alcuni teologi<br />

affermano esservi una <strong>di</strong>fferenza fra ciò che Egli<br />

decreta e ciò che Egli permette, ed insistono che<br />

vi siano certe cose che <strong>Dio</strong> ha prestabilito dover<br />

accadere in modo definito e certe altre cose la cui<br />

esistenza Egli semplicemente tollera. Questa<br />

<strong>di</strong>stinzione, però, non ha alcun senso, perché <strong>Dio</strong><br />

solo permette ciò che corrisponde alla Sua<br />

volontà. <strong>Non</strong> sarebbe stato necessario inventarsi<br />

questa <strong>di</strong>stinzione, se questi teologi avessero<br />

compreso che <strong>Dio</strong> poteva decretare l'esistenza e<br />

l'attività del peccato, senza essere Egli stesso<br />

l'Autore del peccato. Personalmente preferisco<br />

molto <strong>di</strong> più adottare la <strong>di</strong>stinzione fatta da<br />

Calvinisti della prima ora, fra una volontà <strong>di</strong> <strong>Dio</strong><br />

segreta ed una rivelata o, per <strong>di</strong>rla in un altro<br />

modo, la Sua volontà <strong>di</strong>spositiva e la Sua volontà<br />

precettiva.<br />

<strong>La</strong> volontà rivelata <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> è fatta conoscere nella<br />

Sua Parola, ma la Sua volontà segreta è il Suo<br />

proprio consiglio nascosto. <strong>La</strong> volontà rivelata <strong>di</strong><br />

<strong>Dio</strong> definisce quali siano i nostri doveri ed il<br />

criterio delle nostre responsabilità. <strong>La</strong> ragione<br />

primaria e basilare per la quale io non devo<br />

seguire un certo modo <strong>di</strong> agire o fare una certa<br />

cosa, è perché è volontà <strong>di</strong> <strong>Dio</strong> che io debba fare<br />

in quel modo, e la Sua volontà è per me<br />

chiaramente definita nella Sua Parola. Che io non<br />

debba comportarmi in un certo modo o che io<br />

debba astenermi da certe cose, trova la sua<br />

motivazione nel fatto che sono contrarie alla<br />

volontà rivelata <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>. Supponete, però, che io<br />

<strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>sca alla Parola <strong>di</strong> <strong>Dio</strong>: quando lo faccio,<br />

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