Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...
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CAPITOLO PRIMO<br />
tore <strong>della</strong> dialettica storica, accentuandolo a spese dell'altro, se infine<br />
mostra una tale un<strong>il</strong>ateralità, una reazione così esagerata, una mancanza<br />
di equ<strong>il</strong>ibrio psichico, si ha ragione di chiamarlo ' morboso ' ». Tutta<br />
via: « Affermando che i romantici erano ' malati ' non si dice gran che;<br />
ma quando si riconosce che la f<strong>il</strong>osofia <strong>della</strong> malattia era un elemento<br />
essenziale <strong>della</strong> loro generale concezione, si viene a dire qualche cosa<br />
di più. Per loro la malattia rappresentava la negazione del consueto, del<br />
normale, del ragionevole e portava in sé quel dualismo di vita e morte,<br />
natura e non-natura, vincolo e dissoluzione, che dominava tutto <strong>il</strong> loro<br />
mondo. Essa significava la svalutazione di tutto ciò che è chiaro e du<br />
revole e rispondeva all'ost<strong>il</strong>ità romantica verso ogni limite, ogni forma<br />
salda e definitiva » 5 . Al di là dunque di ogni schematismo arbitrario<br />
di positivo e negativo, è da vedere l'epoca romantica in una dialettica<br />
di sv<strong>il</strong>uppo e di interdipendenza tra pratico e speculativo, allo stesso<br />
modo in cui si deve interpretare <strong>il</strong> passaggio tra <strong>il</strong>luminismo e roman<br />
ticismo non in senso di opposizione inconc<strong>il</strong>iab<strong>il</strong>e ma come sv<strong>il</strong>uppo<br />
critico del primo nel secondo. Indubbiamente fra i primi a creare equi<br />
voci tra i due momenti storici e i due diversi modi di sentire la storia<br />
fu proprio Mme de Staci, ant<strong>il</strong>luminista e antivolteriana (nonostante i<br />
suoi debiti verso <strong>il</strong> secolo dei lumi), presa dal suo « entusiasmo » per<br />
VMlemagne. Lodevole <strong>il</strong> suo tentativo e meritevole dell'attenzione che<br />
gli fu rivolta, nel senso che era teso all'esaltazione <strong>della</strong> patria del pen<br />
siero moderno (Kant ecc.) e in pari tempo <strong>della</strong> nazione <strong>della</strong> sponta<br />
neità, primitività, entusiasmo ecc.; ma quel tentativo e quella indica<br />
zione avevano <strong>il</strong> torto di distogliere i « romantici » da una più obbiet-<br />
tiva attenzione agli aspetti che nell'<strong>il</strong>luminismo francese erano presenti<br />
e che si ricercavano in Germania. Infatti, la considerazione che Dide-<br />
rot, <strong>il</strong> maggior esponente del razionalismo <strong>il</strong>luministico e enciclopedi-<br />
stico, teorizzi sull'entusiasmo e sul genio in una maniera preromantica,<br />
è valida qui per più di un motivo: per r<strong>il</strong>evare un diverso aspetto del<br />
l'<strong>il</strong>luminismo che sarebbe piaciuto alla Staè'l 6 e che in ogni modo le<br />
sfuggì (come sfuggì a F. Schlegel), per r<strong>il</strong>evare connessioni antitetiche<br />
nel Settecento francese, e per r<strong>il</strong>evare infine alcune condizioni che tra-<br />
5 A. HAUSER, cit., pp. 251 e 277-8.<br />
6 Non ignoriamo che Mme de Staèl fu in effetti una « cerniera » tra <strong>il</strong>lumi<br />
nismo e romanticismo, e la sua eredità <strong>il</strong>luministica è consapevole in lei. Si veda<br />
l'ediz. critica di De I Allemagne, Paris, Hachette, 1958-1960, 5 voli. Per i rapporti<br />
Germania-Francia nella cultura romantica francese si v. <strong>il</strong> libro di A. MONCHOUX,<br />
L'Allemagne devant les Lettres jranqaises de 1814 a 1835, Paris, Colin, 1953.