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Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...

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118 CAPITOLO SESTO<br />

ce nom! ». E invece <strong>il</strong> nome come tale è dimenticato. Non è dimenticata<br />

al contrario la fanciulla così denominata. Delphine è la fanciulla del Va-<br />

lois. Delphine è Adrienne e la sua apparizione si spiegherà interamente<br />

inS)te(VIIeXI). Qui:<br />

Elle chantait:<br />

Anges! descendez promptement,<br />

Au fond du purgatoire...<br />

In Sylvie, ascolteremo lo stesso canto attraverso lo specchio <strong>della</strong><br />

fanciulla che da <strong>il</strong> nome alla novella. L'apparizione di Delphine, avve­<br />

nuta attraverso <strong>il</strong> ricordo del narratore grazie alla sua immaginazione<br />

analogica, è soggetta a transumanazione per la maniera in cui si precisa.<br />

Se <strong>Nerval</strong> pensa alla fanciulla che sarà Adrienne, la sua prima appari­<br />

zione rivela la natura con cui si affida alla memoria idoleggiante dello<br />

scrittore: eterea, non se stessa ma personaggio di un dramma sacro, e<br />

quindi angelo, forse arcangelo o cherubino, dal momento che comanda<br />

agli angeli; comunque gli attributi che ella detiene al momento dell'ap­<br />

parizione teatrale fanno di lei una figura già nota alla speculazione al­<br />

chimistica e all'iconografia relativa. Essa richiama straordinariamente<br />

infatti la « vergine bianca » di una figura del volume Splender Solis<br />

(1582) di Salomon Trismosin, che Jung riporta nel suo Psicologia e Al­<br />

chimia per analizzare un sogno. La figurazione precisa di Delphine nel­<br />

l'atto di recitare la sua parte, già così trasparente nel suo significato di<br />

suprema purezza e verginità attraverso gli elementi che l'individuano,<br />

trova, grazie a quella figura, un riscontro che induce a maggior sicurezza<br />

la nostra interpretazione dell'apparizione e del significato <strong>della</strong> fanciulla<br />

nervaliana. La figura 32 del libro di Jung rappresenta dunque « La ' co-<br />

niunctio solis et lunae '. La vergine bianca sta sulla luna (?) » 21 . La no­<br />

b<strong>il</strong>e donna del sogno alchimistico sembra rivivere in Delphine, non come<br />

personaggio ma come interprete del mistero cristiano (« la demoiselle<br />

blonde était d'une des plus grandes fam<strong>il</strong>les du pays »). Delphine come<br />

personaggio ha in comune con la vergine alchimistica <strong>il</strong> biondo dei ca­<br />

pelli, <strong>il</strong> vestito bianco, <strong>il</strong> diadema che le orna <strong>il</strong> capo, l'aureola (nella<br />

regina rappresentata dal sole splendente sovrastante), la luna, « astre<br />

éteint » a « demi-globe » su cui poggiano i piedi. (La spada dorata di<br />

Delphine ha forse un corrispettivo nella mezza picca del re <strong>della</strong> stessa<br />

figura).<br />

21 C. G. JUNG, Psicologia e Alchimia, Roma, Astrolabio, 1950, p. 103.

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