Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...
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46 CAPITOLO TERZO<br />
Abbandoniamo ora le ' Observations ' e 1' ' Introduction ', e vedia<br />
mo alcune esemplificazioni dell'eterno femminino nell'opera nervaliana,<br />
significativamente meglio rappresentato in opere teatrali. Scegliamo tre<br />
campioni che lo <strong>il</strong>lustrano variamente ma sempre vicini a Goethe.<br />
Nell'Alchimiste (1839), dramma scritto in collaborazione con Du-<br />
mas, <strong>il</strong> protagonista, Fasio, sente una segreta attrazione per Maddalena,<br />
cortigiana di rinomata bellezza che frequenta la sua bottega. Alla mo<br />
glie, che ne è gelosa, Fasio confessa di ammirare la donna,<br />
Mais comme Fon admire, en longeant un portique<br />
Dans un jardin ducal, une statue antique,<br />
Une vierge d'amour peinte par Raphaèl,<br />
Ou, pendant la nuit, une éto<strong>il</strong>e du ciel.<br />
E Francesca, perfetta e intuitiva interprete <strong>della</strong> potenza esercitata dalla<br />
« statua viva » presso certi uomini (neoclassici e romantici, per la verità<br />
storica):<br />
Eh bien, prends en pitie mon fol amour d'épouse;<br />
Vierge, éto<strong>il</strong>e ou statue, hélas! j'en suis jalouse.<br />
Jalouse! car vois-tu, vierge, elle peut aimer,<br />
Éto<strong>il</strong>e, choir du ciel, et marbré, s'animer!<br />
Maddalena impersona l'eterno femminino sia in bene che in male, sia<br />
per la sua bellezza che per la sua infedeltà, due nozioni che <strong>Nerval</strong>, spe<br />
cie in particolari momenti, vede congiunte nella donna. Comunque no<br />
tiamo la posizione estetico-irrazionalistica dell'atteggiamento di Fasio,<br />
ispirata dallo stesso « amour d'intelligence », « amour de réve et de<br />
folie » su cui imposta la ricerca di Elena l'eroe di Goethe. Tale posi<br />
zione è diffusa nella letteratura di tutto l'Ottocento, ma è interessante<br />
r<strong>il</strong>evarla nell'entourage intellettuale-artistico di <strong>Nerval</strong>, nel quale con<br />
tano in modo preminente Nodier e Gautier. Nella Fée aux Mietie'$<br />
(1832) Michel ama l'archetipo-ritratto <strong>della</strong> Fata, la quale è l'incarna<br />
zione — contraffatta e peggiorata nel reale — <strong>della</strong> Regina di Saba; nel<br />
Roman de la Momie (1857) lord Evandale si innamora retrospettiva<br />
mente di una mummia, mentre in Ama Marcella (di qualche anno prima:<br />
1852) Octavien è preso d'amore per lo spirito di una fanciulla <strong>della</strong><br />
Pompei romana, che si incarna durante una visita del giovane agli scavi<br />
<strong>della</strong> città morta 20 . È certo che in questo torno di tempo maturano de-<br />
20 Arria Marcella è un racconto che, a parte l'atmosfera neo-archeologica di<br />
cui è fortemente impregnato anche per una ragione di moda turistico-letteraria,<br />
riesuma i principi f<strong>il</strong>osofici che ispiravano la resurrezione di Elena nell'opera dì