Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...
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L'ORIENTE NERVALIANO 73<br />
si può scoprire sia pure involontariamente sulle tracce di un percorso<br />
ideale-intcriore, e l'esotista intellettuale ha bisogno del documento « pit<br />
toresco » per spiegare le ragioni <strong>della</strong> sua ricerca turistica.<br />
<strong>Nerval</strong> appartiene a tutti e due i generi di esotismo ma è <strong>il</strong> solo che<br />
sia riuscito a dare una forma letteraria perfetta e variata al documento<br />
riportato dal viaggio e a farlo coincidere con le sue più personali esi<br />
genze di andare di là dei confini <strong>della</strong> propria terra. Il viaggio per Ner<br />
val diventa documento raccolto dal giornalista, e fonte a cui <strong>il</strong> letterato<br />
attinge emblemi e ricordi di una vastissima risonanza lirica e drammatica.<br />
Il Voyage en Orient, Lorely e le Lettres des Flandres sono esemplari<br />
rapporti di viaggio, eseguiti senza alcun « partito preso »; ma in essi<br />
contemporaneamente si elaborano la visione del mondo e tutte le preoc<br />
cupazioni più segrete e inconfessate dell'autore. Grande giornalista e<br />
grande scrittore, <strong>Nerval</strong> opera un miracolo di equ<strong>il</strong>ibrio, che in diversa<br />
misura, oltre che all'interno delle opere suddette, si stab<strong>il</strong>isce tra que<br />
ste e le sue opere più « personali » (Qctavie, Aurélia, Les Chimères).<br />
I viaggi compiuti in Italia, in Germania e in Oriente, hanno signifi<br />
cato fondamentale per la sua opera e per la nostra ricerca, e nel quadro<br />
socio-culturale del tempo tale significato va inserito, a riprova di una<br />
simbiosi esemplare avvenuta tra cultura già data (e miti e mode ad essa<br />
inerenti) e <strong>il</strong> frutto ricavato da una personale esperienza d'autore.<br />
Riprendiamo <strong>il</strong> discorso sulla Germania nervaliana, iniziato già nel<br />
capitolo precedente. Per chi sta attento alla biografia dello scrittore,<br />
come pure per chi guarda alla sua opera in prospettiva psicanalitica e<br />
psicocritica, i viaggi in Germania e l'interesse che <strong>Nerval</strong> ha da giova<br />
nissimo mostrato per la Germania saranno intesi in rapporto con l'av<br />
venimento che segnò definitivamente la sua vita: la perdita <strong>della</strong> madre<br />
in Germania e la sua sepoltura nel cimitero di Gross-Glogów (all'estre<br />
mo confine orientale <strong>della</strong> Germania, e oggi in terra polacca) 2 . Benché<br />
non ci siano documenti di sorta comprovanti che <strong>Nerval</strong> si sia mai<br />
recato sulla tomba <strong>della</strong> madre (seppure si può sospettare che egli vi<br />
sia stato proprio alcuni mesi prima <strong>della</strong> sua tragica fine), è chiaro che<br />
la Germania ha costituito per lui un fascino e una fissazione duraturi<br />
2 Vedi questo passo di lettera indirizzata al padre da Strasbourg: « II y a ici<br />
bien des voix qui me rappellent mon enfance, quand tu voyais des Polonais et des<br />
Allemands que tu avais connus et qui venaient en France plus tard. Des voix de<br />
femmes d'un timbre délicieux, des hommes a l'allure guerrière; tout cela me rap-<br />
pelle les impressions que tu m'avais transmises de la vie de soldat » (4 juin 1854;<br />
in Correspondance, I, p. 1119).