Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...
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120 CAPITOLO SESTO<br />
quale dirczione muove <strong>il</strong> suo spirito e quali ne siano le stratificazioni<br />
temporali. Chiedendo venia per queste digressioni (come avveniva in<br />
Jacques le Fataliste 23 ), <strong>Nerval</strong> ci dice più di quanto crediamo di inten<br />
dere sul momento — e solo da opera ad opera si scorge la trama <strong>della</strong><br />
costruzione letteraria in cui trovano posto i f<strong>il</strong>i sott<strong>il</strong>i <strong>della</strong> sua imma<br />
ginazione. <strong>Nerval</strong> si romanzeggia continuamente, e ciò facendo si rivela<br />
come noi lo amiamo: nelle sue fissazioni, nelle sue manie, nelle sue teo<br />
rie, nel suo mondo ibrido che egli ha <strong>il</strong> dono di rendere chiaro, puro,<br />
perfetto, naturale, come si dice di una cosa non sofisticata, lontana da<br />
intrugli (quegli intrugli che sono invece alla base <strong>della</strong> sua formazione<br />
e dell'immenso apparato culturale che sottosta alle sue creazioni). Cosi,<br />
tra queste fanciulle che cantano e che esprimono un mondo candido, pur<br />
penetrato a volte di tristezza, e le fanciulle anonime che altrove si in<br />
contrano; tra Delphine e le fanciulle che hanno un nome nella <strong>mito</strong>logia<br />
nervaliana, scorre un fiume permanente che le fa comunicare. Le fan<br />
ciulle dell'infanzia di <strong>Nerval</strong>, le « jeunes f<strong>il</strong>les en fleur » del Valois, sono<br />
le matrici delle donne che <strong>Nerval</strong> vagheggerà da adulto; dietro le une<br />
egli vedrà le altre — e non è semplice gioco che noi scopriamo con le<br />
nostre analisi ma gioco che <strong>Nerval</strong> non si perita di nascondere e sul quale<br />
trova fondamento la sua visione del mondo. Una amorosa analogia unisce<br />
le diverse fanciulle a cui allude o che menziona <strong>Nerval</strong> — e tutte solo a<br />
lui presenti perché non se ne perda traccia, perché la loro sopravvivenza<br />
sia assicurata nel ricordo.<br />
È la « ressemblance » tra di loro che salva queste fanciulle dall'oblio,<br />
dall'opera del tempo. E forse nemmeno questa amara constatazione:<br />
Héloìse est mariée aujourd'hui; Panchette, Sylvie et Adrienne sont a<br />
jamais perdues pour moi: — le monde est désert 24 .<br />
può convincere <strong>Nerval</strong> che pure <strong>il</strong> suo cuore « est désert » e che esso<br />
non alberghi la proficua <strong>il</strong>lusione che tutte quelle fanciulle sopravvi<br />
vano e che, dal momento che esse diventano oggetto di idealizzazione<br />
letteraria, sfuggano alle leggi del tempo, al fatale perire delle cose in cui<br />
e attraverso cui la sua vita ha avuto origine e significato. In un bell'ar<br />
ticolo sulle fanciulle di Promenades et Souvenirs Raymond Jean ha pre<br />
cisato in che consiste in generale <strong>il</strong> dramma nervaliano e visto in che<br />
23 A. J. FREER ha notato giuste analogie tra Diderot e <strong>Nerval</strong> in Diderot,<br />
« Angélique » et les « Confidences de Nicolas », « <strong>Studi</strong> Francesi », cit.<br />
24 Promenades et Souvenirs, I, p. 139.