Nerval e il mito della "pureté" - Studi umanistici Unimi - Università ...
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114 CAPITOLO SESTO<br />
Picardie » n , è <strong>della</strong> stessa famiglia ideale delle pure figlie del Valois.<br />
Non per niente le sue avventure e sventure amorose si intrecciano agli<br />
episodi in cui entrano in scena le « jeunes f<strong>il</strong>les » nervaliane. Angélique<br />
è in fondo una fanciulla che la mente di <strong>Nerval</strong> poteva idoleggiare allo<br />
stesso modo di Delphine etc. Per amore va incontro volontariamente e<br />
con coraggio a sacrifici di ogni genere: la sua figura rimane come al di<br />
fuori delle traversie che affronta, o meglio la sua nativa purezza e fer<br />
mezza di decisioni, attraversando l'inferno <strong>della</strong> vita, nonché rimanere<br />
intatte si irrobustiscono. È tipicamente nervaliana la caratterizzazione di<br />
questa fanciulla. Corteggiata da un servitore del padre, Angélique una<br />
sera se lo vede spuntare d'improvviso nel proprio letto: paure, scher<br />
maglie <strong>della</strong> fanciulla al pensiero di una sorpresa del padre, « cinquante<br />
fois elle le supplia » (di uscire)... e <strong>Nerval</strong>:<br />
Du reste, méme endormis l'un près de l'autre, leurs caresses étaient<br />
pures...<br />
C'était l'esprit du temps, — où la lecture des poètes italiens faisaient<br />
régner encore, dans les provinces surtout, un platonisme digne de celui<br />
de Pétrarque 12 .<br />
A credere <strong>Nerval</strong> dunque, a credere <strong>il</strong> manoscritto delle memorie di An<br />
gélique a cui si rifa <strong>il</strong> narratore, Angélique, tradita ormai dal marito col<br />
passare degli anni, avrebbe continuato ad amarlo, « en épouse platoni-<br />
cienne et soumise a son sort par le raisonnement » 13 . Si direbbe dunque<br />
che <strong>Nerval</strong> si interessi particolarmente al destino di questa donna, in<br />
cui all'« amour de coeur » si allea l'« amour de téte » o forse questo<br />
succede a quello, perché dall'operazione risulti salvo, come incorrotto<br />
nonostante tutto, <strong>il</strong> legame che l'unisce al marito. È la donna dunque che<br />
per sua elezione e per suo « raisonnement », per una saggezza che Ner<br />
val affida in proprio alla donna, conserva l'unità <strong>della</strong> famiglia. E forse<br />
pure Angélique è una intcriore risonanza alla figura <strong>della</strong> « Modestie »<br />
(di « Prudhon ou Fragonard ») a cui <strong>Nerval</strong> associò, grazie ai suoi fami<br />
liari, l'immagine <strong>della</strong> propria madre morta.<br />
Ma quando appaiono le « jeunes f<strong>il</strong>les » del Valois è tutta un'altra<br />
atmosfera: lo stesso « malheur » non ha presa definitiva su di esse. Non<br />
11 Angélique, I, p. 180.<br />
12 Ivi, p. 185. I due periodi <strong>della</strong> citazione chiudono rispettivamente e aprono<br />
la Quatrième e Cinquième Lettre di Angélique: un modo per legarle l'una all'al<br />
tra attraverso un'immagine e un'idea.<br />
13 Ivi, p. 210.